Giovedì 14 il settore lattiero caseario della Sardegna si ritroverà in piazza a Macomer (Nuoro), per una grande manifestazione “per la legalità”. Un corteo “condiviso con il mondo del trasporto e della trasformazione a con quanti vorranno partecipare”. Il programma viene stilato in queste ore ma l’evento è già stato fissato: sarà una risposta pacifica ma ferma agli oltre 10 assalti alle autocisterne che trasportano il latte. Blitz, talvolta armati, come sta accadendo negli ultimi episodi, l’ultimo dei quali a meno di 24 ore dall’intesa trovata a Sassari sul prezzo del latte a 74 centesimi al litro e sulla griglia per far salire questo valore con il conguaglio a novembre prossimo.
Nel frattempo i pastori fanno sapere che nei prossimi tavoli chiederanno le “convocazioni straordinarie per la modifica degli statuti delle Dop Pecorino Sardo e Fiore Sardo, che riteniamo debbono svolgere un ruolo cruciale nel futuro prossimo. Dovranno essere finalmente il valore aggiunto della filiera, evitando sforamenti nella produzione di Pecorino Romano e al contempo aumentando il valore della materia prima (il latte)”.
“Insomma dopo aver assistito alla inconcludenza dei tavoli regionali che sono durati mesi, dove noi non eravamo presenti, ma al contrario hanno partecipato altri soggetti rappresentativi dei pastori che adesso ci fanno la lezioncina – osservano – abbiamo dato inizio a una protesta che ha consentito, grazie anche ai nostri rappresentanti nei tavoli, di ottenere cose che in anni di discussioni fumose non si erano mai ottenute”. “Fin dall’inizio abbiamo articolato la nostra vertenza su due fasi che riteniamo strategiche, ossia un punto A che doveva mirare a risolvere nell’immediato la tragica crisi dovuta all’eccessiva caduta del prezzo del latte che oggi grava sulle nostre aziende – spiegano – e da un punto B che punta ad una riforma strutturale di tutto il sistema lattiero caseario sardo, col fine di consentire una programmazione razionale per le annate future”.
Per quanto riguarda il punto A “date le condizioni abbiamo dovuto fare qualche passo indietro rispetto a quanto noi stessi ci eravamo prefissati – spiegano i patori – Abbiamo dovuto concedere una griglia “straordinaria”, valida solo per quest’anno, di correlazione formaggio-latte di qualche centesimo inferiore a quella che abbiamo proposto noi, Ma il risultato per chi vuole vederlo è palpabile: c’è un aumento immediato del prezzo di 0,14 cent/litro che potrà ulteriormente crescere al conguaglio nel mese di novembre 2019 in base alla media della vendita del Pecorino Romano. Abbiamo scelto per questa annata straordinaria di limitare la griglia al solo Pecorino Romano perché tutti gli investimenti pubblici sono mirati a incrementare la sua quotazione e ci aspettiamo quindi una rapida impennata delle quotazioni con conseguenze immediate sul prezzo del latte. Per gli altri formaggi – osservano ancora – di cui proporremo comunque l’inserimento nelle griglie dei prossimi anni, non era possibile nell’immediato il controllo puntuale dei prezzi e non è peraltro prevista nell’immediato una crescita delle loro quotazioni”. Riguardo il Punto B, cioè la riforma della filiera “abbiamo già ottenuto risultati fondamentali – aggiungono i pastori – lo stanziamento di 14 milioni di euro per il ritiro di circa 20.000 quintali di pecorino romano. A questo proposito ci batteremo affinché il ritiro avvenga dalle aziende di trasformazione e non dai commercianti. I soldi destinati al ritiro del formaggio non dovranno essere regalati agli industriali ma vengono utilizzati per acquistare formaggio dalle aziende produttrici che per il 60% sono rappresentate da cooperative di pastori attraverso una lineare azione di compravendita con prezzi, tempi e modalità definite dal ministero.
Lo stanziamento di 10 milioni di euro per progetti di filiera ai quali parteciperanno direttamente i pastori; L’apertura immediata del tavolo tecnico per la modifica dello Statuto del Consorzio del Pecorino Romano con un primo incontro previsto già la prossima settimana; La ripartenza di Oilos dopo aver verificato che lo Statuto consenta facilmente agli allevatori non soci di Cooperative di entrare nell’Organismo; Che nel Decreto Legge approvato il 7 marzo sia previsto che le aziende che producono derivati lattiero-caseari ovini oltre al latte che acquistano registrino mensilmente, per ogni unità produttiva, nella banca dati del Sian, i quantitativi di ciascun prodotto fabbricato, i quantitativi di ciascun prodotto ceduto e le relative giacenze di magazzino. Ciò consentirà un controllo da parte di tutti dell’andamento del mercato con informazioni finalmente trasparenti”.