Poste e centri di assistenza fiscale pronti a fronteggiare l’assalto dei possibili beneficiari del reddito di cittadinanza. Ma in Sardegna non c’è stato il previsto e temuto arrembaggio agli sportelli. Al Caaf Cgil di viale Monastir a Cagliari, alle 11, sembrava di stare nella sala d’attesa di un medico di base: sei o sette persone tutte comodamente sedute in attesa del proprio turno. In totale relax: quattro chiacchiere per ingannare il tempo, poi dentro nei box con gli addetti.
“Avevamo pensato – spiega Massimo Puxeddu, responsabile dei Caaf dell’isola – che oggi avremmo potuto soltanto smistare le persone e fissare appuntamenti per i prossimi giorni. E invece stiamo direttamente inoltrando le domande. Un segnale che il nostro piano organizzativo sta funzionando. Ma lo dicono i numeri: non c’è stato l’assalto che ci aspettavamo”. E infatti a metà mattina le domande inviate sono state circa una quarantina. Quasi tutte presentate da over cinquanta e sessanta. I grandi assenti della prima giornata utile per la presentazione della domanda sono stati proprio i giovani. Non c’è ressa nemmeno alle Poste: difficile accorgersi che si tratta, in teoria, di un giorno diverso dagli altri.
Nessun ingorgo neppure al Caaf Coldiretti, dove sono state raccolte le prenotazioni e le domande si potranno iniziare a presentare dalla settimana prossima. Nell’isola la cifra di riferimento era quella fissata dal ministro Luigi Di Maio in una delle sue visite in Sardegna: circa 272mila destinatari. Ma la platea, secondo gli esperti, dovrebbe essere molto più ridotta. Anche se poi bisognerà fare i conti con chi, magari, pensa di avere i requisiti per l’ottenimento dei contributi e invece non li ha.