I sindacati dei lavoratori Sider Alloys-ex Alcoa di Portovesme sono pronti a riprendere in mano la battaglia per salvare i posti di lavoro dello stabilimento del Sulcis, ancora in attesa dell’agognato rilancio. Per scongiurare una nuova vertenza, che si annuncia aspra, Fiom, Fsm, Uilm e Cub del Sulcis-Iglesiente lanciano un ultimatum ad azienda e Governo con una serie di richieste ad iniziare dalla necessità di un incontro “a carattere di urgenza” con la Sider Alloys, per affrontare “le problematiche legate ai ritardi dei lavori e delle assunzioni funzionali ad un eventuale programma di ‘pre-revamping’, sopperendo, seppure parzialmente ai ritardi occupativi”.
Durante l’ultimo incontro al Mise, infatti, l’azienda, come spiegano i sindacati, ha presentato una sorta di “mini programma che faceva slittare, ancora una volta, la ripartenza dello smelter, al 20 gennaio 2020, legando questa possibile realizzazione dei lavori, all’ottenimento del contratto sulle tariffe elettriche già concordate precedentemente”. I sindacati inoltre fanno sapere che “vigileranno costantemente affinché le dichiarazioni del Mise, sul problema energetico, trovino le soluzioni dovute e non rappresentino per la stessa Sider Alloys ulteriore elemento giustificativo, nel piano di rilancio dello stabilimento”. Questione ammortizzatori sociali: “nonostante le continue pressioni avanzate dalle organizzazioni sindacali a tutti i livelli, i ritardi con la quale si rischia di arrivare alla erogazione degli stessi, sta provocando fortissime tensioni tra i lavoratori, in quanto dalla sua scadenza (31-12-2018) ad oggi, non si ha una data certa di erogazione”. Fiom, Fsm, Uilm e Cub solleciteranno, per questo motivo, un incontro con il prefetto, “affinché ci possa essere un intervento mirato alla risoluzione del problema”.