Il dibattito politico sulla possibilità di modificare la normativa sulla tutela delle coste e sul piano paesaggistico regionale, in particolare, fa storcere il naso al Gruppo di intervento giuridico che a pochi giorni dalle elezioni regionali vinte dal centrodestra mette in guardia: “Non ci spaventano certo le battaglie per la salvaguardia del territorio sardo e, in particolare, della sua parte più pregiata, le coste – fa sapere l’associazione – C’è una sensibilità ambientale sempre più forte, trasversale. C’è ancora chi vuol ancora dar fiato alla speculazione immobiliare? Troverà la risposta adeguata. Sappiatelo”.

“Le elezioni sarde del 24 febbraio 2019 hanno consegnato l’amministrazione regionale alla coalizione di centrodestra del presidente Solinas e, subito, iniziano le manovre politiche per mettere mano alle norme paesaggistiche – osserva il Grig – E trasversalmente, vari consiglieri regionali di maggioranza e opposizione si sono affrettati a dar il loro consenso”.

L’associazione ricorda che le “normative di salvaguardia costiera e piano paesaggistico sono obblighi non derogabili, previsti dalla normativa nazionale (decreto legislativo n. 4272004 e s.m.i.) in attuazione dei principi costituzionali (artt. 9 e 117, comma 2°, lettera s), mentre il piano paesaggistico dev’essere predisposto in collaborazione (c.d. copianificazione) con il Ministero per i beni e attività culturali, come da giurisprudenza costituzionale costante”.