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Una bozza di piano industriale presentata da Sider Alloys ma ancora da definire. E’ questa l’unica novità di rilievo emersa dal tavolo convocato oggi al Mise sulla vertenza ex Alcoa, al quale hanno partecipato l’azienda che ha rilevato lo stabilimento di Portovesme (nel Sulcis), il governo con il sottosegretario al ministero dello Sviluppo, Giorgio Girgis Sorial, Invitalia e i sindacati. Solo una bozza perché, come apprende da fonti sindacali, sono da risolvere ancora una serie di problemi tecnici relativi al revamping degli impianti. In particolare, si parla di carri-ponte da modificare. E poi resta ancora in piedi il problema del prezzo dell’energia.

L’obiettivo è quello di chiudere un accordo a breve, tanto che al prossimo tavolo, che dovrebbe tenersi intorno alla metà di aprile, sarà invitata anche l’Enel. Nel frattempo i sindacati confederali oggi hanno chiesto a Sider Alloys di anticipare alcune lavorazioni di manutenzione generale, proprio per venire incontro ai lavoratori.

“C’è il problema di chi è fuori e dell’ammortizzatore sociale che non arriva”, ha spiegato Rino Barca della Cisl. Il piano industriale provvisorio prevede che operativi nello stabilimento siano 376 lavoratori diretti, a regime nel 2020, e ottanta dell’indotto, ma potrebbero servirne di più per coprire i servizi di manutenzione. “La sensazione con la quale oggi torniamo a casa non è positiva, ma la vertenza resta in piedi”, ha commentato Bruno Usai di Fiom Cgil.