Un verbale per dire che ora non si scende sotto i 72 centesimi al litro per il latte ovino. E per condividere i punti salienti dell’accordo che tutti auspicano di firmare il prima possibile. Si è chiuso così dopo oltre sei ore di trattativa, il primo tavolo tecnico sul prezzo davanti al prefetto di Sassari Giuseppe Marani.
Il vertice è stato aggiornato al 7 marzo prossimo sulla base della bozza siglata a Cagliari con il ministro Centinaio, e integrata con il verbale sottoscritto oggi pomeriggio. Sarà il prezzo sul mercato del Pecorino romano – che la parti hanno fissato oggi a 6 euro al chilo – a orientare il rialzo del prezzo del latte, in attesa che diventino realtà i fondi – in totale 50 milioni di euro – messi a disposizione dal Governo e dalla Regione per il ritiro del pecorino in eccedenza.
“Oggi al tavolo della filiera del latte ovino-caprino convocato a Sassari sono stati fatti importanti passi avanti. E’ la dimostrazione che il governo non era presente in Sardegna solo per meri scopi elettorali, come molti hanno insinuato, ma per riportare l’economia agricola sarda al più presto fuori dalla crisi e finalmente competitiva”.
Lo sostiene il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, in merito agli esiti dell’incontro convocato oggi in prefettura a Sassari. “Proprio per questo non si è ragionato solo sulla risoluzione dell’emergenza latte, ma anche sulla riorganizzazione dell’intera filiera – aggiunge – Ringrazio tutti i partecipanti al tavolo, per lo spirito costruttivo che hanno dimostrato. Andiamo avanti cosi e vedremo presto risultati chiari, solidi e tangibili per tutti”.
“Siamo contenti, abbiamo trovato la disponibilità di tutti per trovare un nuovo accordo, con un prezzo minimo di 72 centesimi il litro, adeguandolo periodicamente”. Pierluigi Pinna, amministratore dell’industria casearia Pinna di Thiesi (Sassari), esprime una moderata soddisfazione al termine del vertice fiume che si è svolto in prefettura a Sassari, per cercare di risolvere la vertenza sul prezzo del latte.
“C’è stata la presa d’atto della necessità di costruire qualcosa come filiera – commenta – e la definizione della progressione del prezzo sulla base di quello che saranno le situazioni future del mercato. Siccome siamo tutti positivi su questo andamento, abbiamo dimostrato che è possibile anche avere una ripresa del prezzo del latte”, continua Pinna, prima di condannare l’assalto alla cisterna del latte di questa mattina a Nule: “Episodi che non si dovrebbero ripetere, speriamo che tutti oggi prendano atto che si è andati oltre ogni limite. Ci è stato garantito dal prefetto che prenderà i provvedimenti giusti”.
Prudenza e moderazione fra i pastori al termine del tavolo in prefettura a Sassari. “Qualche passo avanti è stato fatto – commenta Gianuario Falchi – Intanto è stato stabilito che il prezzo del latte sarà legato a quello del formaggio, prezzo che già adesso sta riprendendo quota. Non abbiamo chiuso nessun accordo, sia chiaro – chiarisce l’allevatore – Il 7 marzo si vedrà il prezzo del formaggio e in base a quello stabiliremo quello del latte, che sarà verificato di mese in mese. Stiamo parlando di un prezzo di acconto, che sarà saldato a novembre in base all’andamento delle vendite del pecorino romano. E il saldo riguarderà anche i mesi di novembre e dicembre 2018, gennaio e febbraio 2019. Si va avanti a piccoli passi, ma c’è una significativa apertura degli industriali”.