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“Conclusa una lunga campagna elettorale con l’elezione del presidente Christian Solinas, al quale la Cisl sarda augura un proficuo lavoro al servizio della nostra isola, è necessario far ripartire al più presto l’attività di governo regionale per affrontare i molti problemi che tutti gli schieramenti politici hanno riproposto e segnalato nelle piattaforme programmatiche. Per questo il sindacato auspica che il varo della nuova Giunta avvenga in tempi brevi e che i tempi della politica rispondano ai bisogni dei Sardi”.

Così Gavino Carta, segretario generale Cisl sarda, al nuovo governatore in pectore Christian Solinas. “La Sardegna necessita di istituzioni forti e autorevoli, di una rappresentanza politica tempestiva e sollecita, e del ruolo partecipativo da parte delle forze sociali – aggiunge – La programmazione dello sviluppo economico e sociale e la promozione del lavoro presuppongono il rilancio del principio di sussidiarietà e della partecipazione alla formazione delle scelte fondamentali. Uno strumento e un metodo che un tempo venivano definiti ‘programmazione democratica’. Non si tratta di consociativismo, ma di valorizzare gli apporti della mediazione sociale, del volontariato, degli enti locali, su temi che richiedono, per essere positivamente e tempestivamente attuati, il contributo e possibilmente l’adesione delle diverse rappresentanze.

La Cisl è pronta a un dialogo e confronto sui temi dello sviluppo e del lavoro”, conclude Carta.

Un augurio di buon lavoro al nuovo presidente della Regione e l’auspicio che dia seguito al proposito annunciato in campagna elettorale, quello di praticare sistematicamente il confronto con le parti sociali”: così il segretario generale della Cgil Michele Carrus che nei giorni scorsi aveva affermato che “il sindacato è pronto a confrontarsi con chiunque vincerà le elezioni, ma chiediamo fin d’ora disponibilità a quel dialogo sociale che spesso viene posto in secondo piano, poiché l’assenza di condivisione produce riforme mal fatte ”.

La Cgil chiede di affrontare fin da subito alcuni dei nodi centrali per la Sardegna: il lavoro prima di tutto, con il piano straordinario da consolidare e rafforzare, “perché non sarebbe serio cancellare ciò che di buono è stato fatto, in particolare in questa misura che funziona e rappresenta una risposta concreta a problemi veri delle persone e dei territori”; la realizzazione del piano di metanizzazione, con la conferma della dorsale che garantisce il controllo pubblico della risorsa quanto a sicurezza dell’approvvigionamento, distribuzione e prezzo; un valido piano regionale dei trasporti che realizzi una efficace continuità interna ed esterna per le persone e per le merci; la riforma della Regione volta alla sburocratizzazione e al federalismo interno; una nuova politica industriale innovativa e di rilancio dei settori tradizionali; investimenti pubblici nelle infrastrutture e nei servizi universali, diritto allo studio, scuola, ricerca e università, servizi socio-sanitari, housing sociale, politiche attive del lavoro.

E sulla prima sperimentazione della doppia preferenza di genere, il segretario generale Carrus, che aveva fatto un appello affinché fosse colta pienamente questa opportunità, si dice “non proprio soddisfatto, anche se un passo avanti rispetto alla composizione del precedente Consiglio c’è stato, ma non è per nulla sufficiente”. Da qui la richiesta alle forze che guideranno la Regione di considerare l’equilibrio di genere nella composizione della Giunta e nelle altre scelte che dovranno compiere”.