Enrico Forteleoni, classe 1949, da 40 anni donatore di sangue e socio dell’Avis, sabato pomeriggio ha effettuato la sua ultima donazione delle 130 accumulate nella propria vita.
È stato, ha spiegato, un momento molto emozionante: “Dopo 40 anni, per limiti di età sopraggiunti, mi trovo obbligato a interrompere il mio impegno di donatore. Ammetto di aver provato una forte emozione per la mia ultima donazione. Il donare è stato per me un dovere civico che ha contraddistinto la mia intera esistenza a favore del prossimo. Ricordo ancora che quando iniziai questo percorso, molti anni or sono, all’occorrenza nei momenti di forte necessità, gli infermieri del centro trasfusionale venivano addirittura a casa per estrarlo”.
Dunque, una passione e al contempo una straordinaria missione di vita per Enrico, il quale ha manifestato la volontà di lasciare il proprio testimone a tanti altri giovani e meno giovani del territorio disponibili e desiderosi di aiutare il prossimo: “II mio auspicio è che tante altre persone decidano di donare il proprio sangue. Oggi sono sempre di più i giovani che lo donano, ma sarebbe importante che anche nella fascia dei 40enni e dei 50enni emergessero nuovi donatori disposti a far fronte alla carenza di sangue che, purtroppo, è sempre presente in particolare in certi periodi dell’anno. Perché donare il sangue significa salvare vite umane e migliorare l’esistenza di coloro che soffrono”.
La storia di Enrico è un prezioso esempio di amore verso gli altri. E come per tutti gli esempi di questa importanza, l’auspicio è che diventi contagioso e serva a far maturare in tante altre persone quello spirito di sacrificio e solidarietà indispensabili per rendere le nostre comunità sempre più inclusive e attente alle esigenze e ai bisogni del prossimo.