“Il Governo commissari subito il Consorzio del pecorino romano per sgombrare il campo da logiche che stanno strangolando i pastori”. E’ la richiesta del deputato di Fi, Ugo Cappellacci, che ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio.
“Questo era un dramma annunciato – osserva Cappellacci – i pastori sono dovuti arrivare a questa forma di protesta estrema per attirare l’attenzione su una situazione che ha responsabilità ben individuate. In primo luogo, quelle dei trasformatori che, sfruttando la propria maggior forza economica, hanno imposto in maniera illegittima prezzi iniqui o palesemente ingiusti rispetto ai produzione. Altrettanto evidenti sono le mancanze del Consorzio: infatti, se il tetto previsto per la programmazione produttiva del pecorino romano, approvata dal consorzio è di 280 mila quintali e poi non viene rispettato e nel 2018 si è arrivati a 340 mila, non è certo colpa dei pastori. Ecco perché chiediamo immediatamente il commissariamento come condizione necessaria per ripristinare nell’immediato uno scenario in cui il confronto tra le parti avvenga in maniera paritaria, rimuovendo ogni elemento che ha generato una situazione di iniquità e disuguaglianza”.
Protesta dei pastori, Cappellacci si presenta al presidio ma viene cacciato