Sanremo 2019 è partito. Per il Baglioni bis un incipit altamente spettacolare per la prima serata del Festival numero 69. Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele appaiono sul trampolino, cuore e sorpresa della scenografia, e cantano insieme Via, hit del direttore artistico, mentre sul palco dell’Ariston si scatenano i ballerini che hanno accompagnato Baglioni nel tour Al centro.

Dopo aver presentato i ‘copiloti’ Virginia Raffaele, elegante in abito lungo in velluto nero con inserti bianchi, e Claudio Bisio, giacca lurex fantasia, Claudio Baglioni spiega la filosofia del suo secondo Festival di Sanremo: “Siamo qui per vivere una nuova avventura con energia, euforia, poesia, per un cammino lungo da qui fino a sabato che ci porti verso la meta dell’armonia, che è il senso di questo avvenimento. L’armonia, principio fondamentale della musica, è un percorso verso la bellezza, non è una condizione di partenza, ma di arrivo, a volte difficile, è un traguardo, un percorso che consiste nel collegare elementi e significati diversi lontani, opposti, come nel simbolo yin e yang che ispira il numero 69”. “Andremo là dove ancora non sappiamo – conclude Baglioni – ecco perché mi sono definito dirottatore artistico. Auguro buon viaggio a tutti, tutti insieme”. Poi si passa al regolamento e a Virginia, veterana dell’Ariston ma al debutto da conduttrice, esorcizza il fantasma degli errori con la prima papera, salutata con simpatia da Baglioni e Bisio.

E le prime file dell’Ariston quest’anno sono semoventi: si allargano creando nuovo spazio per la scena. Lo sfruttano gli artisti, che scendono a cantare davanti al pubblico, ma anche gli ‘sbandieratori’ che accompagnano l’esibizione degli Zen Circus: quattro uomini in casco e abito militare, due con le bandiere nere su sui spiccano degli emoticon, e due con i tamburi.

La standing ovation premia Andrea Bocelli come 25 anni fa, quando il tenore vinse Sanremo Giovani con Il mare calmo della sera. Ed emoziona l’Ariston riproponendo il pezzo – che esalta anche l’orchestra – in duetto con Claudio Baglioni. Al piano, il chiodo nero che indossava allora e che poi cede al figlio Matteo: “Non è un passaggio di testimone – dice Bocelli al figlio – ma è un augurio. Sono sicuro che ti porterà fortuna sempre che la aiuti con la serietà, la volontà, lo spirito di sacrificio che spero di averti insegnato”. Poi il duetto con Matteo sulle note di Fall on Me.

Mary Poppins o Bohemian Rhapsody? Sul musical dell’anno si gioca il numero di Virginia Raffaele e Pierfrancesco Favino, che torna ospite sul palco dell’Ariston dopo aver condotto il festival lo scorso anno con Claudio Baglioni e Michelle Hunziker. Complice il maestro Filardo, che propone piuttosto Sister Act, e una schiera di suore ballerine, i due attori giocano nei panni della tata più famosa del mondo e di Freddie Mercury (“ma co ‘sto giubbotto giallo mi sembri Gabbani, lo apostrofa lei), si scambiano i ruoli e confermano doti canore e padronanza del palco. E alla fine sono le suore a cantare “We are the champions”.

Baglioni? “Da sempre un sobillatore, un anarchico, un rivoluzionario!”. Claudio Bisio ironizza sulle polemiche che hanno preceduto il festival di Sanremo, legate alle dichiarazioni del direttore artistico sul tema dei migranti, e prende a prestito i versi delle sue canzoni per dimostrarne la ‘pericolosità’. “Nel 1974 cantava ‘passerotto non andare via’, ma era una posizione chiarissima, era un’esortazione agli immigrati: restate qui. E quello che è più grave è che lo ha scritto trent’anni prima che arrivassero, li ha sobillati”. Baglioni, continua Bisio, “è ossessionato dai migranti: ha scritto ‘migravamo come due gabbiani’ e ‘100 ponti da passare’ e ‘sirene di navi che urlavano al vento’, ‘se avessi un’auto da caricarne 100 mi piacerebbe un giorno portarli al mare’. Allora te le sei cercate?”. Poi, più serio, l’appello ai giornalisti ‘seri’, “smettiamola!”, e al “mondo Rai”: “Quest’uomo ha un grande cuore, una grande testa oltre che una grande voce, se vi fidate di lui, di noi, lavoreremo benissimo”.

Ma il monologo ‘in difesa’ di Baglioni finisce nel mirino dei social per un passaggio che alcuni hanno trovato niente affatto ironico. “Passerotto non andare via – dice Bisio – è una chiarissima esortazione agli immigrati: restate qui. E l’ha detto trent’anni prima che arrivassero. E’ stato lui a far venire loro l’idea, li ha sobillati. Loro non ci pensavano nemmeno, stavano lì, con il pentolone, a cantare hakuna matata”. Una frase che non è piaciuta, tra gli altri, al social media manager di Matteo Salvini, Luca Morisi, che ha scritto su Twitter: “Il monologo ‘anti-razzista’ di Bisio a #Sanremo2019: ecco come immagina lui gli africani, “col pentolone a cantare Hakuna Matata”. Per fortuna che era anti-razzista..”.

Problemi tecnici per Patty Pravo e Briga. Al momento della loro entrata in scena, la musica non parte. “Sono venuta a fare un passeggiata o a cantare?”, chiede la cantante, che sfoggia un’acconciatura rasta. Dopo qualche attimo di incertezza i due riescono ad esibirsi.