I compagni di prigionia in Siberia lo chiamavano “Bassi l’Ora”, perchè Giuseppe Bassi, che festeggia oggi 100 anni, era l’unico ad aver conservato l’orologio e dunque a poter misurare il tempo. Nel suo paese, Villanova di Camposampiero (Padova), il reduce del gulag è conosciuto invece conosciuto come “Beppi”, e oggi gli hanno fatto festa grande. Il signor Giuseppe è uno dei pochi reduci della campagna di Russia, tra le pagine più drammatiche dell’esercito italiano durante la seconda guerra mondiale.
Partito nel febbraio 1942 come sottotenente del 120/mo reggimento Artiglieria motorizzata per combattere sul fronte del Don, Bassi è stato imprigionato il 24 dicembre 1942 ad Arbuzovka e poi rinchiuso nei tre gulag di Tambov, Oranki e Suzdal, tornando a casa solo nell’aprile 1946. “Quand’ero prigioniero – racconta – mi muovevo sempre. Bisognava fare così e non sdraiarsi mai: chi lo faceva si lasciava morire. Ho sempre avuto la volontà di vivere e ho sempre pensato che dovevo tornare per raccontare”.