Vent’anni fa, in un palazzo del centro storico di Nuoro, nasceva il Man, il museo che in due decenni di attività ha portato in città migliaia di estimatori d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo. Dall’8 al 10 febbraio nel capoluogo barbaricino si svolgeranno le celebrazioni, che racconteranno due intensi decenni di mostre, attività artistiche, progetti e laboratori didattici.
“Il Man è a tutt’oggi l’unico museo di arte contemporanea in Sardegna, l’unico iscritto all’Associazione nazionale dei musei d’arte contemporanea (Amaci), un’istituzione che ha portato a rilanciare il territorio di Nuoro e l’intera isola – ha spiegato il nuovo direttore Luigi Fassi -. Ci sono più generazioni di bambini che hanno partecipato ai laboratori didattici e che hanno potuto sviluppare una sensibilità alla cultura e all’arte. Un percorso diventato patrimonio storico che deve continuare. Mi chiedo cosa sarebbero oggi Nuoro e la Sardegna senza il Man, le persone e gli artisti che si sono incontrati qui e che hanno scritto una storia comune”.
Il museo apre al pubblico nel 1999 all’interno di un edificio degli anni Venti, situato a pochi passi dalla piazza monumento Sebastiano Satta, dove si affaccia la casa del poeta e dove sono posate le sculture di Costantino Nivola. E qui che si è dato vita all’idea del museo che in origine era una pinacoteca: il primo nucleo della collezione nasce dall’accorpamento di alcune raccolte pubbliche – Provincia, Comune, Ente provinciale per il turismo, Camera di commercio – ma l’idea si sviluppa in progetto museale. La collezione si arricchisce nel 2004, quando il museo acquisisce autonomia gestionale ed entra a fare parte di Amaci. In occasione del ventennale il Man presenterà la nuova ala di piazza Satta, che al termine dei cantieri di ristrutturazione verrà acquisita dal Museo, e racconterà i 20 anni di attività, attraverso le varie direzioni che si sono succedute dall’apertura: da quella di Cristiana Collu, rimasta alla guida fino al 2012, a cui è seguita quella di Lorenzo Giusti fino ai primi del 2018 e quindi quella di Luigi Fassi, un’avventura appena cominciata.
“Le celebrazioni avverranno attraverso un duplice allestimento – ha aggiunto lo stesso Fassi – da un lato verranno presentati i nuovi spazi della nuova ala in piazza Satta, che sarà adattata a progetti moderni di tipo installativo, e dall’altro, nella sede storica di via Satta, si procederà a uno sguardo retrospettivo agli archivi mostre cataloghi e video che si sono succedute in due decenni”. I progetti del nuovo direttore, insidiatosi l’estate scorsa, continueranno a metà marzo quando verranno inaugurate tre mostre di arte moderna sul solco del processo di ricerca dell’istituzione iniziato nell’autunno 2018: “Il mio progetto è quello di raccontare un focus particolare delle esperienze artistiche nel Mediterraneo, come ho già iniziato a fare con le mostre inaugurate a novembre. Non solo: stiamo lavorando a dare una sede definitiva con riallestimento alla mostra permanente di artisti locali come Ciusa, Romagna, Nivola, Maria Lai e tanti altri”.