La scure non era inattesa ma è ugualmente pesante. Per il 2019 anche la Banca d’Italia taglia fortemente le stime di crescita del Pil dall’1% allo 0,6% con una possibilità di ‘recessione tecnica’ (sebbene nel bollettino la parola non compaia) a fine 2018 a causa di un ultimo trimestre forse negativo dopo che già il terzo si era chiuso col segno meno (-0,2%). La certezza arriverà dall’Istat a fine mese.

Ma il governo con una nota esprime fiducia nella manovra e nelle riforme: “Assicureranno al Paese una crescita sostenuta”.

E le nuove stime sono contestate dal vicepremier Luigi Di Maio che attacca l’istituto di via XX Settembre. “Stime apocalittiche – dice – che arrivano dalla stessa Bankitalia che ci ha lasciate le banche in queste condizioni perché non ha sorvegliato”. E aggiunge: “Non è la prima volta: sono diversi anni che non ci prende. Solo è strano. Quando c’erano quelli di prima facevano stime al rialzo, ora al ribasso”. Le nuove stime dell’istituto guidato da Ignazio Visco sono certo un’ amara medicina per il governo che aveva faticosamente approvato la manovra a fine anno dopo il confronto con la Ue e che stimava un pil in crescita dell’1% con il vicepremier Luigi Di Maio che aveva anche ipotizzato un “boom economico”.

Un governo che ora cerca il confronto con le parti sociali. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato a Palazzo Chigi i sindacati ed ha annunciato l’apertura di un tavolo tecnico sul decretone al ministero del Lavoro. Ma il premier non riesce comunque a sminare la protesta proclamata per il 9 febbraio contro la manovra.

P.Chigi, grazie manovra-riforme crescita sarà sostenuta  – “Le ultime stime di Banca d’Italia sull’ultimo trimestre del 2018 e le prime previsioni per il 2019 indicano che l’impostazione di una manovra espansiva, sottolineata dal governo e sostenuta anche nel corso del negoziato con le istituzioni europee, mantiene tutta la sua validità. Il rallentamento economico che sta investendo tutto il continente europeo necessita di una risposta coraggiosa anche in Italia”. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi. La manovra e le riforme del governo “assicureranno al Paese una crescita sostenuta”.

Conte a sindacati, tavolo tecnico a ministero – “Sempre aperto alle occasioni di confronto e ascolto. Questo ho ribadito oggi ai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil, che ho incontrato per la seconda volta a distanza di pochi giorni. Sul Reddito di Cittadinanza e quota 100 posso anticipare che a breve sarà attivato un tavolo tecnico presso il ministero del Lavoro, e altre interlocuzioni saranno avviate su altri temi”. Lo annuncia su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Camusso, convocazione tardi, confermata manifestazione  – “Abbiamo ribadito le ragioni della nostra valutazione sulla manovra e il fatto che all’impegno di tenerne conto e di aprire discussioni non è seguito alcun elemento”. Così la leader Cgil, Susanna Camusso, dopo l’incontro col premier Conte. “Anche questa convocazione arriva a posteriori rispetto alla legge di bilancio. Abbiamo confermato tutte le ragioni della nostra piattaforma e la manifestazione del 9 febbraio. Ovviamente accogliamo positivamente che ci saranno tavoli e argomenti di confronto e aspettiamo che il governo li attivi concretamente”.

Furlan, il decretone ha bisogno di profonde correzioni – “Il decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza ha bisogno di profonde correzioni ed in ogni caso non cambia il nostro giudizio sulla manovra, che rimane insufficiente sul piano della crescita, degli investimenti, delle infrastrutture, delle misure per creare nuovi posti di lavoro oltre a penalizzare pensionati, donne, Pubblico impiego e scuola”. Lo scrive la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, su twitter a proposito del decretone approvato dal Governo.