Si è conclusa la fase di presentazione dei simboli delle forze che parteciperanno alle elezioni Regionali.
Ancora una volta i movimenti identitari, indipendentisti, progressisti e della rivolta dei territori si sono presentati purtroppo divisi. Non si può ignorare la Legge elettorale che discrimina le minoranze politiche e identitarie, quella legge che nessuno ha voluto cambiare disattendendo le promesse fatte nella precedente campagna elettorale.
Gran parte dei punti programmatici al di fuori della collocazione delle singole forze sono simili e sovrapponibili, per cui è ancora possibile che su un programma di fatto condiviso si aggreghino tutte queste minoranze politiche e identitarie che hanno a cuore il destino della Sardegna.
Bisogna superare gli “egoismi” individuali delle singole sigle per restituire la centralità agli interessi e alle aspettative del popolo sardo.
Benché i tempi siano stretti, è ancora possibile entro qualche giorno, confrontarci pubblicamente nell’ottica di unire tutte le forze. Non possiamo privare il popolo di cui facciamo parte, di una rappresentanza autorevole e compatta all’interno del Consiglio Regionale.
E’ la nostra storia che ci dice che gli interessi dei sardi non possono coincidere con quelli di chi li opprime, da qui la necessità che i tre blocchi italiani di centro destra, di centro sinistra e del M5S, vengano anche elettoralmente contrastati e possibilmente battuti.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera