sartiglia-sfuma-record-20-stelle-per-gremio-dei-falegnami

E’ durata solo pochi minuti, il tempo per la costituzione delle parti, la prima udienza davanti al giudice monocratico del Tribunale di Oristano del processo contro i sei cavalieri della Sartiglia, tra cui due capi corsa, per i fatti accaduti nel 2018 durante la manifestazione e legati ai controlli antidoping. Sono accusati a vario titolo di offese e minacce all’allora questore Giovanni Aliquò e di interruzione di pubblico servizio per aver ostacolato le procedure antidoping messe in atto nei momenti topici della giostra equestre che da più di 500 anni si corre a Oristano l’ultima domenica e l’ultimo martedì di Carnevale.

Sotto processo ci sono i cumponidoris dello scorso anno, Antonio Giandolfi e Andrea Solinas – il primo deve rispondere di offese, il secondo di minacce, entrambi di interruzione di pubblico servizio – e i compagni di pariglia Andrea Piroddi, Andrea Manias, Gianluca Russo e Alessio Garau (per loro le accuse sono di minacce e interruzione di pubblico servizio). Si torna in aula il 28 marzo prossimo con la deposizione, alle 12, della parte offesa, l’ex questore Aliquò, che si è costituito parte civile. Dopo di lui saranno sentiti due testimoni, un ispettore e un assistente della Polizia di Stato.

I reati contestati risalgono alla domenica 11 e al martedì 13 febbraio dello scorso anno. L’accusa ha annunciato la presentazione di una serie di filmati relativi alla manifestazione, mentre la difesa è pronta a giocare la carte del super esperto: il medico del Nado (National Anti-Doping Organization) Alberto Macis che si occupò dei prelievi per i test antidoping sui cavalieri indicati dalla Questura.