Botta e risposta sui social tra Lilli Pruna, nota opinionista cagliaritana, e il deputato in forze all’M5s Pino Cabras. Oggetto della polemica? Il provvedimento che chiude i porti ai migranti.
Tutto parte da un primo post su Facebook: “In base a quale provvedimento il Ministro dell’Interno – si chiede Pruna – ha ordinato di “chiudere i porti” alle due navi con i 49 profughi? Qual è l’atto di governo che impedisce alle due navi di attraccare? Non sarà un ordine dato a voce da Salvini…Oppure è così? Chi sa rispondere?”
Pino Cabras, chiamato in causa da Pruna, è intervenuto: “Ovunque nel Mediterraneo non c’è – che mi risulti – un atto formale dei singoli Stati che dica “chiusura dei porti” (che però è un’espressione giornalisticamente efficace). Eppure quei porti sono serrati lo stesso allo sbarco delle navi con i migranti. Mi si elenchi una sola nave di questo tipo che sia sbarcata in Francia negli ultimi 8 anni. Il ministero dell’Interno può non concedere il permesso all’accesso o al transito nelle acque territoriali per questioni di ordine pubblico. Potrei dedurre che non si tratti tanto di una chiusura bensì di un’«assenza di assenso» da parte del Ministero nei confronti di una determinata richiesta di accesso. Come fu anche nel primissimo caso della Aquarius. Il Codice della Navigazione, all’art. 83 (divieto di transito e di sosta) recita: «Il ministro dei trasporti e della navigazione può limitare o vietare, per motivi di ordine pubblico, il transito e la sosta di navi mercantili nel mare territoriale, determinando le zone alle quali il divieto si estende.» Il quadro normativo di riferimento si rifà alla Convenzione di Montego Bay sul diritto del mare. La quale all’art. 19, c. 1, dice esattamente così: «Il passaggio è inoffensivo fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero”); e poi (art. 19, c. 2, lettera g): «Il passaggio di una nave straniera è considerato pregiudizievole per la pace, il buon ordine e la sicurezza dello Stato costiero se, nel mare territoriale, la nave è impegnata in una qualsiasi delle seguenti attività: […] g) il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero)». Quando una nave vuole attraccare in un porto (o quando un aereo intende atterrare) deve sempre chiedere il permesso. E c’è un doppio profilo di competenza tra Interno e Infrastrutture. È l’Interno, infatti, che può addurre motivazioni di ordine pubblico. Non sono un giurista come alcuni illustri interlocutori di questa bacheca. Dico quel che ho capito: che il diniego può essere di volta in volta molto semplice, senza alcuna necessità di motivazione. Il fatto che non ci sia un atto normativo specifico a monte non significa che il diniego di attracco o ingresso nelle acque sia illegittimo. Non è che se un agente di PS mi impedisce di passare in una strada ci deve essere sempre un atto scritto o tantomeno un atto normativo specifico. E questo sta valendo su tutti i porti europei. Del resto nella tentata messa in stato d’accusa sul caso Aquarius, il PM ha cercato di risalire la catena di comando per arrivare al primo ordine, cosa che Salvini ha immediatamente rivendicato più o meno così: l’ordine l’ho dato io e la responsabilità è integralmente mia. Se ben ricordo, nella richiesta di archiviazione da parte della Procura di Catania, la motivazione si basava sul fatto che tale ordine rientrava nel dominio della scelta politica, non sindacabile dalla magistratura. Piaccia o non piaccia, il diniego rientra nelle prerogative del ministro dell’interno”.
“Non piace questa situazione? – conclude Cabras – Certo che no. È alla portata dei parlamentari? Molto limitatamente. Abbiamo un raggio d’azione limitato per decidere di farci carico in Italia di problemi ben più vasti, causati da atti di guerra militare ed economica che hanno avuto il consenso di molti che oggi alzano il ditino anche in questa bacheca”.
Lilli Pruna ha chiuso poi il cerchio con un altro post: “Pino Crabras conferma che non esiste alcun provvedimento approvato da nessuno, ma che ai 49 profughi sulle due navi in mezzo al mare da 11 giorni è impedito di attraccare in un porto italiano perché lo ha deciso il ministro dell’Interno “per ragioni di ordine pubblico”. Pino Cabras ritiene quindi ragionevole e condivisibile che 49 persone fuggite da violenze e privazioni rappresentino una minaccia per l’ordine pubblico”. È sconcertante, impressionante, come possa distorcere il pensiero l’appartenenza ad una maggioranza al governo. Si arriva a paragonare l’ordine di non fare attraccare due navi con 49 profughi, lasciati al freddo (0 gradi a Cagliari, stanotte), con l’ordine che un qualsiasi poliziotto può dare per impedirci di passare in una strada per “problemi di ordine pubblico”. A questo punto io credo che chi consente ancora a Salvini di governare è un criminale. P.s.: Evitate commenti che glorifichino i predecessori: Minniti ha lo stesso ripugnante tenore di criminalità”.