L’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep) contesta la recente decisione della Giunta di bandire, attraverso il Ddl approvato il 28 dicembre, un concorso pubblico per istituire l’avvocatura regionale “assoggettando al medesimo concorso gli avvocati già assegnati in via stabile ed esclusiva alla direzione generale dell’area legale ed agli uffici legali degli Enti Regionali, iscritti all’elenco speciale” “Una decisione incomprensibile – sostengono Antonella Trentini presidente nazionale Unaep e Floriana Isola, segretaria regionale della Sardegna – che si pone in spregio degli articoli 19 e 23 della Legge Professionale Forense (247/2012) che salvaguardano i diritti acquisiti degli avvocati pubblici e non può valere per i posti già occupati da avvocati che per decenni hanno svolto la professione quali avvocati dipendenti della Regione Sardegna”.

Una decisione, osserva Unaep, “sorprendente in quanto non esiste nessuna Pubblica amministrazione in Italia che, avendo un Ufficio legale da decine di anni, decida di bandire concorsi, non per nuove posizioni da funzionario o da dirigente, ma per quelle già ricoperte dai propri avvocati dipendenti, con buona pace dei principi di buona amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione, di economicità, dovuti allo sperpero di denaro pubblico per bandire e far espletare concorsi ad avvocati di cui sino ad ora la Regione e gli enti si erano avvalsi, di efficacia, efficienza e, finanche, di valorizzazione del proprio capitale umano su cui la stessa Amministrazione ha investito”.

“Spiace rilevare come tale decisione della Giunta regionale, assunta a scadenza di mandato, si ponga sulla scia di altre decisioni prese nei confronti dei funzionari avvocati dalla Presidenza della Regione, subito dopo che è stata depositata la motivazione della sentenza della Corte di appello di Cagliari sezione Lavoro, con cui è stato riconosciuto ai predetti funzionari avvocati il diritto ad una retribuzione adeguata, stante l’inerzia dell’Amministrazione regionale nell’avviare la contrattazione separata per professionisti dipendenti”. conclude l’Unaep.