Una media di circa 250 euro a cliente come restituzione dei canoni di depurazione tra il 2012 e il 2015. Abbanoa sta inviando ai clienti di Vallermosa le note di credito relative alla restituzione della quota tariffaria non dovuta in caso di impianto di depurazione inattivo. E’ quanto avvenuto nei tre anni in cui il depuratore al servizio del centro abitato è rimasto inattivo. Abbanoa aveva ereditato l’impianto in condizioni fortemente compromesse tanto da rimanere fuori uso per diverso tempo.

Nel frattempo il Gestore aveva reperito le risorse, un finanziamento di 400mila euro ottenuti tramite i fondi Por destinati al ciclo integrato delle acque, e realizzato i lavori che già dal 2015 avevano consentito di riavviare la depurazione dei reflui fognari. A livello nazionale una sentenza della Corte Costituzionale aveva imposto in tutta Italia la restituzione dei canoni di depurazione per i periodi in cui il servizio non fosse stato garantito.

E’ stato necessario modificare i sistemi di informatizzazione per procedere al ricalcolo delle fatture, alla restituzione degli importi e allo sblocco della fatturazione per i consumi successivi al periodo interessato alla sospensione: operazione che è stata conclusa nei giorni scorsi come preannunciato al sindaco di Vallermosa, Francesco Spiga, che di recente ha incontrato l’amministratore unico di Abbanoa, Abramo Garau, per concordare nel dettaglio le operazioni che stanno portando alla regolarizzazione delle fatture.

I clienti potranno richiedere anche forme si dilazione fino a 60 rate. I clienti riceveranno in questi giorni le note di credito con le indicazioni delle fatture interessate e l’importo che sarà restituito. L’importo rettificato comprende non solo lo storno della quota della depurazione per i consumi dal 2012 al 2015, ma anche gli interessi, un terzo della quota fissa e altre voci secondarie come previsto dalle normative vigenti. Le modalità di restituzione dell’importo sono differenti in base alle situazioni in cui si trovano i clienti.