La natura è stata da sempre la casa degli artisti, questo dalla comparsa degli umani anatomicamente moderni 100000 anni fa.
Questo controtendenza mi ha portato a decidere di abitare l’isola con l’unica città metropolitana d’Europa priva di un’Accademia di Belle Arti, il legame che questa terra ancora sembra potere offrire con la natura.
Diecimila anni dopo la nascita dei villaggi e dei capo tribù, l’umanità è restata fedele al suo unico grande culto, quello della Dea Madre natura.
L’umano non può vivere o sopravvivere a lungo distante dall’ambiente naturale che si sostenta da sé.
L’umano, con il suo linguaggio artistico, vive la sua limitata esistenza, con il linguaggio come filo conduttore da trasmettere nel tempo, all’interno della nicchia ecologica della natura terrestre.
Il mondo terrestre naturale, ha una sua forza e una sua energia, che rende il linguaggio dell’arte umile, con la consapevolezza di un suo fluire eterno, per questo in quest’isola si sente ancora la forza della Dea Madre; nella storia geologica della terra Dea Madre, la consapevolezza profonda è quella d’essere nient’altro che una perturbazione della natura.
L’arte moderna e contemporanea, imposta e determinata dal mercato e dalla fama della firma, è arte ribelle, che nel nome di culti e culture private e disarmonizzanti, è scappata dal legame con la terra e la natura per cercare successo in città metropolitane, ma la natura è ancora nei nostri volti, comunichiamo (e inganniamo) con posture e espressioni mimiche e facciali.
Ma se potessimo scegliere liberamente dove abitare (e in questo io mi sento e sentivo libero), perché non ascoltare la nostra predisposizione congenita ?
Chi di voi non abiterebbe in luoghi con vaste estensioni di terra, vicino a montagne, laghi, fiumi e il mare?
Perché l’isola è tutto questo, è ancora tutto questo!
Gli artisti isolani hanno ancora quest’anima, tra le più congeniali alla sopravvivenza culturale dell’umano. Come i primi esseri umani, si hanno a disposizione ampie visuali, passeggiare a contatto diretto con la natura ha un effetto conciliante tra fisico e mente, si accarezza l’istinto del cacciatore che siamo stati. La relazione quotidiana con la natura, per il tempo dell’esistenza umana è la magia dell’arte e dell’umano, è attingere da quello che siamo.
L’isola e Cagliari area metropolitana, amplifica rispetto all’altrove, la possibilità d’indagare il reale senso originario del linguaggio dell’arte, ma l’assenza di un’Accademia di Belle Arti marginalizza e isola culturalmente tutto questo potenziale (anche in termini d’economia comune), esiste una tendenza culturale evolutiva che passa per la moltiplicazione di specie e linguaggi, l’idea dell’arte come mercato è invasiva e cancella l’approccio naturale e culturale al linguaggio dell’arte come ricerca di senso.
L’artista che si legittima solo nel nome del mercato, è una specie invasiva, che cancella la relazione tra il linguaggio artistico e la Dea Madre, da sempre presente in questo territorio, attraverso un’Accademia di Belle Arti di Cagliari, lo si potrebbe tutelare in quanto processo naturale dell’umano, da tradurre in idee ed emozioni evocativamente poetici, senza di questo, Cagliari è destinare a coltivare brutture, come il plexiglass al Bastione e le relative scritte vandaliche “politiche” di contestazione che ne evidenziano la forzatura.
L’opinione di Mimmo Domenico Di Caterino