E’ salito a 429 morti il drammatico bilancio dello tsunami che ha colpito quattro giorni fa le isole indonesiane di Giava e Sumatra.
I feriti sono oltre 1500. “La situazione è ancora molto complessa”, dichiara Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. “Il numero degli sfollati aumenta di ora in ora. Ad oggi ne contiamo circa 15.000 tra cui un gran numero di bambini. Molte persone dormono ancora per strada, altre presso le abitazioni di amici o parenti dei villaggi vicini”, si legge.
“Siamo estremamente preoccupati per la situazione dei bambini che hanno bisogno di tutto, dall’assistenza psicologica alle cure mediche. Molti di essi sono stati separati dai genitori”. “Unicef Indonesia – conclude – sta fornendo in queste ore kit sanitari (asciugamani, palette, secchi, assorbenti) e reti da letto e collabora con le autorità locali per la fornitura di cibo e alimenti nutrizionali”.
L’agenzia indonesiana per la gestione dei disastri ha alzato il livello di allerta, da 2 a 3 (un gradino sotto il massimo), per il vulcano Anak Krakatoa .Tutti i voli che passano attorno al vulcano sono stati deviati su altre rotte ed è stata imposta una zona di sicurezza di un raggio di 5 km, nella quale è vietato recarsi a residenti e turisti.
Le autorità indonesiane hanno chiesto alle persone vicine all’isola vulcanica Anak Krakatoa di evitare le coste, mentre continua il monitoraggio delle eruzioni e delle condizioni meteo e marine per il rischio tsunami. L’Agenzia di meteorologia, geofisica e climatologia ha chiesto alle persone di stare ad almeno 500 metri dalle coste intorno allo stretto della Sonda. Il maltempo e le continue eruzioni “potrebbero potenzialmente causare frane sulle scogliere del cratere in mare e temiamo che questo possa scatenare un nuovo tsunami”, ha detto ieri sera il capo dell’agenzia Dwikorita Karnawati.
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