Mentre è in corso d’esame la manovra in commissione alla Camera arrivano le rassicurazioni del governo sulla questione Ires agli enti di volontariato. La norma – dice il vicepremier Luigi Di Maio – sulla tassazione dell’Ires per gli enti no profit “va cambiata nel primo provvedimento utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato ed è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli”. La norma – spiega – non può essere cambiata subito in manovra perché si rischia “l’esercizio provvisorio”, ma si interverrà “nel primo provvedimento utile”.

“Non possiamo intervenire nella legge di bilancio – spiega Luigi Di Maio in una nota – perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Ma prendo l’impegno di modificarla nel primo provvedimento utile”. “Inoltre, abbiamo sentito la comunità dei Frati di Assisi, che ringraziamo per il loro instancabile impegno, e li incontreremo quanto prima”, conclude.

“In merito alla norma sull’Ires formulata nella legge di Bilancio attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, provvederemo quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale“, dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un post. “Le iniziative di solidarietà degli enti non profit rappresentano uno strumento essenziale per un’efficace politica di inclusione sociale” e “il Governo ha ben presente tutto questo” afferma il premier.

“Dopo aver incontrato e ascoltato tanti presidenti ed associazioni, garantisco l’impegno del governo ad intervenire per aiutare le tante associazioni di volontariato che utilizzano solo a scopi sociali i loro fondi, ci sarà invece massimo rigore con i ‘furbetti’ che fanno altro”, dice il vicepremier Matteo Salvini.

Quattrocentotrentaquattro milioni in tre anni: tanto vale, secondo la relazione tecnica al maxiemendamento alla manovra, il raddoppio dell’Ires per il mondo del no-profit. Nel 2019, le risorse sono pari a 118 milioni mentre nel biennio successivo sono pari a 158 milioni all’anno. Nella relazione tecnica si ricorda che dall’elaborazione delle dichiarazioni redditi 2017 risultava un imponibile agevolato pari a circa 1,3 miliardi.La misura, che è stata introdotta a Palazzo Madama e sui cui oggi il governo annuncia il dietrofront, prevede il raddoppio dell’Ires per gli enti del no profit, cancellando l’agevolazione (che prevedeva un dimezzamento dell’aliquota al 12%) e facendo tornare l’Ires al 24% per enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, enti di assistenza e beneficenza; istituti di istruzione e istituti di studio e sperimentazione senza fini di lucro, corpi scientifici, accademie, fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, di esperienze e ricerche aventi scopi esclusivamente culturali. Rientrano nello stop all’agevolazione anche gli istituti autonomi per le case popolari.

“Sono fiducioso sulla manovra economica che approda alla Camera. Adesso che la conoscerete anche voi e i cittadini italiani, vedrete che ci sono delle cose che possono costituire un rilancio dell’Italia”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Foggia al termine di un incontro in Prefettura convocato per presentare il Contratto di sviluppo locale.

“Per quel che riguarda il decreto quota cento e il decreto sul reddito di cittadinanza sono collegati alla legge finanziaria e alla legge di bilancio. Quindi, li adotteremo nei prossimi giorni”, ha detto il premier.