Colpo di scena nell’amministrazione Trump. Il capo del Pentagono Jim Mattis, uomo di punta della politica imperialista, ha annunciato le proprie dimissioni e lascerà l’incarico di segretario alla Difesa entro fine febbraio.
La notizia arriva a poche ore dalla decisione del presidente americano di avviare a sorpresa il ritiro delle truppe Usa da Siria e dall’Afghanistan (da dove saranno richiamati circa 7mila soldati). Un vero schiaffo al capo del Pentagono, l’ultimo superstite dei militari dell’amministrazione Trump che il presidente amava chiamare “i miei generali”.
“Poiché ha il diritto di avere un segretario della Difesa le cui vedute siano meglio allineate con le sue, su queste e altre materie, credo sia meglio per me fare un passo indietro” ha scritto Mattis nella lettera di dimissioni consegnata alla Casa Bianca. “Ho avuto il privilegio di servire il Paese e sono orgoglioso dei progressi degli ultimi due anni” ha sottolineato ancora Mattis.
Il capo del Pentagono ha accennato ai disaccordi con il presidente sottolineando che gli alleati degli Stati Uniti dovrebbero essere valutati e rispettati e che dovrebbe esserci un “approccio non ambiguo” ad avversari come la Cina e la Russia.