“I napoletani della discarica di Carbonia confessano: abbiamo trasportato a Carbonia rifiuti da altre regioni. Nella lettera di risposta alla contestazione della Provincia, però, aggiungono: la Regione lo prevede in una delibera del 27 novembre scorso. Siamo dinanzi ad uno scandalo senza precedenti con una giunta regionale sempre più succube a faccendieri e trafficanti di rifiuti. Se non arriverà una netta e chiara presa di posizione della giunta regionale siamo pronti ad una guerra ad oltranza per impedire che la Sardegna sia trasformata in una discarica nazionale”. Lo ha detto il leader di Unidos Mauro Pili divulgando la lettera con la quale la provincia del Sud Sardegna ha chiesto alla Regione indicazioni su come procedere dinanzi alla confessione della società napoletana che gestisce la discarica di Carbonia.

“I gestori napoletani di questa discarica oltre ad aver violato le norme regionali in materia di rifiuti tentano di aggrapparsi ad una delibera vergognosa della giunta regionale con la quale si apre un varco ai rifiuti provenienti dalle altre regioni. È semplicemente scandaloso che una società di questa portata possa intravedere una possibilità autorizzativa in una delibera della regione sarda che dovrebbe in ogni modo impedire questo traffico di rifiuti verso la Sardegna. Le argomentazioni della società napoletana sono destituite di fondamento perché non tengono conto di due elementi essenziali, la Sardegna è una regione a statuto speciale e quindi con competenza diretta sul governo del territorio e con ampi poteri sulla gestione ambientale – e continua Pili – emerge, poi, un’ignoranza di fondo sul fatto che le sentenze richiamate riguardano regioni a statuto ordinario e che le stesse decisioni della corte costituzionale non possono in alcun modo essere pedissequamente applicate in altre regioni. Avallare il trasporto di rifiuti della Campania o dal Lazio o da qualsivoglia altra regione costituisce un abuso non solo sul piano concettuale ma anche sostanziale. Dover trasportare i rifiuti della Campania o dal Lazio via mare per trasformare la Sardegna in una discarica nazionale è roba inconcepibile e inaccettabile. Mai e poi mai questa vergognosa gestione potrà essere consentita. Il fatto che la società Riverso abbia ammesso di aver trasportato nella discarica di Carbonia rifiuti provenienti da altre regioni, Campania, Sicilia e Lazio, è un fatto inaudito che va perseguito sotto ogni punto di vista compresa la revoca della concessione all’esercizio di quella discarica”.

“Non si può lasciare una discarica di quella portata nelle mani di chi impunemente trasforma un servizio in un vergognoso business dei rifiuti – e conclude il leader di Unidos – la Regione smentisca immediatamente il richiamo a nuovi indirizzi del piano regionale dei rifiuti che consentirebbero questi nuovi arrivi di rifiuti in Sardegna. La lettera della Provincia alla Regione conferma che siamo di fronte a soggetti istituzionali inadeguati e incapaci, con un conflitto tra Provincia e Regione che sfocia in un vergognoso scaricabarile proteso a difendere gli interessi di questa società napoletana piuttosto che quelli dei sardi e della Sardegna. Pubblico integralmente questa vergognosa lettera perché tutti sappiano quanto gli enti pubblici giocano sulla testa delle popolazioni mettendo in dubbio norme, disposizioni, e ignorando le più elementari regole del diritto. È gravissimo che la provincia del sud Sardegna avalli, trasformandole in quesito, le vergognose argomentazioni della società napoletana. Tutti sanno che la delibera di indirizzo non costituisce né norma né vincolo. Bene avrebbe fatto la Provincia ad ignorare tali aberranti considerazioni. La Regione deve rispondere in termini immediati perché già dalla prossima settimana metteremo in atto azioni e manifestazioni per denunciare tale complicità della regione in questa vergognosa vicenda. Attendiamo una pubblica ed esaustiva risposta di condanna con atti concreti di sanzionamento che pongano fine a questo traffico di rifiuti dal continente verso la Sardegna. Perseguiremo complicità e silenzi e non accetteremo in alcun modo interpretazioni fuorvianti e destituite di ogni buon senso da parte di soggetti dediti al traffico di rifiuti con il solo fine di incrementare Il proprio giro d’affari fregandosene di ambiente e salute”.