Sono già 9 milioni l’anno nel mondo i morti causati dall’inquinamento, e potrebbero raddoppiare entro il 2050. Lo ha affermato durante una sessione del simposio su ‘Cambiamenti climatici e salute’ Philip Landrigan, esperto del Boston College, che ha sottolineato come il 92% di questi sia nei paesi più poveri e che molti siano bambini.
“In reatà la stima è per difetto – ha spiegato l’esperto, che fa parte della commissione sulla salute globale della rivista Lancet – perchè 9 milioni sono i morti dovuti a cause di cui è ben noto il legame con l’inquinamento. C’è però un’area non ancora studiata adeguatamente, per cui il conto potrebbe aumentare. Ad esempio sono oltre 89mila le sostanze chimiche a cui siamo esposti, e solo per la metà ci sono analisi della tossicità per la salute. Inquinamento e cambiamenti climatici inoltre sono strettamente connessi, se si riesce a limitare il primo diminuiscono anche i secondi”.
I vari tipi di inquinamento, ha spiegato Landrigan, costano il 2% del Pil nei paesi a basso reddito, dove assorbono anche il 7% della spesa sanitaria. Dove invece si è riusciti a combatterlo si sono avuti ottimi risultati. Negli Usa ad esempio ogni dollaro investito a questo scopo ne ha fruttati 30. I mezzi ci sono per combattere questa piaga, è il momento di usarli in tutto il mondo”.