Una commissione d’inchiesta sulla gestione e il funzionamento di Abbanoa spa. È questa la richiesta avanzata da 21 consiglieri della minoranza, primo firmatari, Marco Tedde (Fi), e dal consigliere del centrosinistra, Antonio Gaia (Upc). “Abbanoa – ha attaccato la capogruppo di Fi, Alessandra Zedda – ha perso di vista la sua missione originaria e devono essere approfonditi e indagati i suoi meccanismi gestionali che finiscono per penalizzare i cittadini e le imprese”.
Zedda ha parlato di “bollette pazze, scarsa qualità dei servizi offerti e una generale incertezza sulla reale esigibilità dei crediti inscritti nei bilanci: sono questi i principali argomenti sui quali il Consiglio dovrà compiere le opportune valutazioni”. “Abbanoa oggi nemica dei sardi – ha aggiunto Tedde – deve diventare Abb’amica. Basta guasti, inefficienze e soprattutto basta con l’eccessiva litigiosità con dipendenti e utenti”.
“Fare chiarezza su Abbanoa – ha osservato il capogruppo di Fdi, Paolo Truzzu – non è facile con gli ordinari strumenti nelle disponibilità dei consiglieri ed è proprio per queste ragioni che oggi ribadiamo la necessità di una commissione d’inchiesta”. Secondo Gaia (Upc) “i tribunali della Sardegna rischiano di non riuscire a fare fronte alla mole del contenzioso in atto tra la società del servizio idrico integrato, i cittadini e le imprese sarde: serve accertare al più presto il corretto funzionamento dei contattori Abbanoa”.