Potrebbero durare alcuni giorni gli accertamenti irripetibili iniziati oggi nei laboratori dei carabinieri del Ris di Cagliari sui reperti raccolti nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer ucciso lo scorso 11 settembre da un gruppo di giovanissimi. In carcere per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere ci sono cinque ragazzi, due dei quali minorenni.
Un sesto giovane è stato arrestato per aver aiutato la banda a nascondere il corpo, seppellendolo in un terreno nelle campagne di Ghilarza.
Questo pomeriggio, nella sede degli specialisti del Ris di San Bartolomeo, i militari hanno cominciato l’esame sul piccone, ritenuta l’arma del delitto, su un paio di guanti in lattice ritrovati sulla scena del crimine, su un coltello (che potrebbe essere stato usato per tagliare gli indumenti della vittima) e su un pezzo di corda, quest’ultima da comparare con quella trovata nell’abitazione di uno dei sei arrestati. Esami anche su due auto.