Più industria, ma innovativa e sostenibile, nel segno della salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini: è l’indirizzo tracciato dal terzo Congresso regionale della Filctem Cgil ad Arborea.
Davanti a una platea di cento delegati in rappresentanza di tutti i territori e settori produttivi il segretario regionale Francesco Garau ha spiegato che non mancano gli esempi positivi ma sono anche troppe le criticità, sulle quali la categoria sollecita la Regione, in questo ultimo scorcio di legislatura, a “un nuovo impegno, più concreto e incisivo”. Ecco le priorità illustrate davanti all’assessora regionale all’Industria Maria Grazia Piras, ieri fra gli ospiti del congresso: revisionare le procedure e le regole per snellire la burocrazia, avviare senza altri insostenibili ritardi i lavori della dorsale per il metano e, in generale, portare avanti un’azione determinata verso il settore nel suo complesso e nei confronti di alcuni soggetti industriali, come Eni, che non sta portando a compimento gli accordi sottoscritti, in particolare sulla chimica verde a Porto Torres. Fra i temi affrontati, quello sulla sicurezza nel lavoro, sul quale Francesco Garau lancia un vero e proprio allarme.
L’apporto al Pil sardo dell’industria (12,9%) è nettamente superiore a quello degli altri settori, ciò significa che rinunciarvi sarebbe una scelta scellerata mentre è necessario rilanciare le politiche industriali. “Le contrapposizioni tra un modello e l’altro non servono – ha spiegato Garau – in Sardegna possono coesistere più e diverse realtà produttive ma servono indirizzi politici per favorire investimenti e crescita dell’occupazione, in tutti i settori”. Per la Filctem il nemico numero uno è la burocrazia: “I tempi sono sempre incerti, gli iter autorizzativi troppo lunghi, e i funzionari sovraccarichi di lavoro e stress dovuto anche alle pressioni di chi sostiene che non si debba autorizzare mai nulla, né industria né energie rinnovabili, tanto per fare due esempi opposti che chiariscono quanto i no a tutto siano contraddittori”. Perciò il sindacato chiede un impegno maggiore da parte di chi ha responsabilità politica, affinché sostenga i funzionari nel lavoro quotidiano, dia indirizzi più chiari, una normativa e regole snelle, semplificazione.