Sono soprattutto donne, europee dell’est e africane, impiegate nei servizi, per lo più alla persona o alle imprese, gli stranieri che vivono in Sardegna.
E’ questo l’identikit che emerge dal dossier statistico sull’immigrazione realizzato dal Centro studi ricerche Idos, in partnership con l’associazione Confronti. Un report che ha fissato in 54.224 gli stranieri residenti nell’Isola nel 2017, pari al 3,3% della popolazione. La maggior parte vive nelle province di Sassari (22.662) e Cagliari (15.887), 6.554 sono invece distribuiti tra Olbia-Tempio, Medio Campidano e Sulcis, 5.532 a Nuoro e 3.589 a Oristano. Nel corposo volume viene analizzata in dettaglio la situazione dell’immigrazione in Italia e nelle varie Regioni, sia dal punto di vista statistico, sia da quello più legato alle ragioni delle migrazioni e alle politiche applicate. Per quanto riguarda la Sardegna, emerge che la crescita del 7,7% della popolazione straniera registrata nel 2017 non è riuscita a compensare la riduzione della popolazione sarda, diminuita di 4.959 unità. Gli aumenti più significativi si sono avuti a Cagliari, con +1.645, e Sassari (+923). Qui gli stranieri sono il 4,6% della popolazione, il valore più alto di tutte le province sarde. L’incidenza femminile è pari al 51,3% in tutta l’Isola ed è in calo rispetto agli anni precedenti (nel 2014 era il 55,8%).
Spicca Oristano con il 54,7%, mentre a Cagliari il dato delle donne straniere residenti si assesta al 47,5%. Gli immigrati presenti in Sardegna sono prevalentemente di origine europea, (26.464), e i più numerosi sono i romeni con 14.216. Il secondo continente più rappresentato è quello africano con 15.695 residenti, al terzo posto l’Asia con 9.718. A fine 2017 i cittadini non comunitari in possesso di un permesso di soggiorno erano 27.658, di cui il 53,6% con un permesso di lunga durata. Importante l’analisi condotta sulla vita degli stranieri in Sardegna. Su un totale di occupati nell’Isola pari a 562.179, gli immigrati rappresentano il 4,5%: la maggior parte ha un lavoro dipendente soprattutto nei servizi (otto casi su dieci), seguiti da industria e agricoltura. Vengono impiegati soprattutto in lavori manuali non qualificati o come impiegati tuttofare. Sul fronte dell’istruzione, sono 5.323 gli stranieri iscritti nelle scuole sarde, di cui il 41,6% è nato in Italia.