“L’immediato, capillare e completo accesso alle cure mediche non può essere messo in discussione”. Lo afferma il membro della segreteria della Confederazione Sindacale Sarda (CSS) Marco Mameli in occasione della manifestazione promossa a Cagliari dalla Rete sarda “Difesa Sanità Pubblica”. “Al contrario – continua Mameli – , la riorganizzazione della Rete ospedaliera voluta dalla Regione e ispirata dal Decreto 70 del Ministero della Sanità promuove il ridimensionamento, con conseguente depotenziamento, di numerosi nosocomi sardi, e un eccessivo accentramento delle prestazioni mediche nei due hub di Cagliari e Sassari. Siamo, in altri termini, di fronte ad un modello incompatibile con i limiti alla mobilità di gran parte dei cittadini sardi”.
“Va anche denunciato – continua Mameli – che, qualora il testo della Riforma dovesse pedissequamente conformarsi al dettato del DM 70, gli esiti potrebbero essere addirittura peggiorativi rispetto alla versione approvata un anno fa dal Consiglio Regionale”.
“Inoltre, viste le interminabili liste d’attesa che già oggi i pazienti devono affrontare per usufruire delle prestazioni mediche – precisa Mameli -, è lecito ritenere che la riorganizzazione della rete ospedaliera aggiungerà ulteriori difficoltà di accesso al servizio sanitario”.
Nel contesto della mobilitazione a difesa della Sanità pubblica, la CSS, sindacato da sempre impegnato nella difesa dell’ambiente e della salute pubblica, ricorda che il diritto alla salute è in primo luogo il diritto a vivere sani, come affermava il compianto dott. Vincenzo Migaleddu.
Le azioni volte a difendere la sanità pubblica rappresentano, dunque, l’occasione per ribadire la richiesta alla classe dirigente sarda di perseguire una reale politica di sostenibilità ambientale, desistendo dall’approvazione di progetti pregiudizievoli per la salute umana.