“Lo avete ammazzato come se fosse una bestia, la dovete pagare cara e non sarà certamente la condanna esemplare che vi verrà inflitta a rasserenarmi. Combatterò fino ad avere giustizia, quella vera”.
Fabiola Balardi, la madre di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer (Nuoro) ucciso e sepolto in un terreno nelle campagne di Ghilarza (Oristano) si scaglia contro i cinque giovanissimi arrestati per l’atroce delitto, all’indomani del ritrovamento del corpo, sparito dall’11 settembre.
“Quelle cinque belve non hanno visto che Manuel era poco più di un bambino? Non hanno pensato che stavano togliendo la vita a un ragazzo come loro, che aveva tanti sogni e tanta voglia di vivere – dichiara la donna all’Unione Sarda -. Lo so che mio figlio era coinvolto in storie non belle, ma per questo ha pagato le sue colpe. Invece voi, belve umane, lo avete ucciso senza pietà”. Per la Procura il 18enne è stato ucciso dal gruppo di giovani (tra cui due minorenni) che non gli avevano mai pagato un debito di droga.