Una decina di animalisti hanno interrotto per cinque minuti il discorso con cui Nicola Zingaretti ha concluso Piazza Grande, l’iniziativa per lanciare la propria candidatura al congresso del Pd. Dopo un paio di minuti dall’inizio dell’intervento di Zingaretti, gli animalisti, che si erano seduti in prima fila, hanno improvvisamente cominciato a gridare e a lanciare volantini sul palco e sulla platea. Visto che il servizio d’ordine stentava ad allontanarli, Zingaretti ha invitato i presenti a fare “un grande applauso per sommergere questa ipocrisia”. Poi, prima che tornasse la calma, ha aggiunto: “Vergognatevi di strumentalizzare un tema così importante solo per soddisfare il vostro ego”. Sull’accaduto gli animalisti hanno diffuso poi un comunicato: Nicola Zingaretti è stato oggi “duramente contestato da un folto gruppo di animalisti contro il suo via libera a cemento e caccia nei parchi” nel corso di Piazza Grande, l’iniziativa per lanciare la propria candidatura al congresso del Pd. Il comunicato è a firma del presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale. “diversi attivisti sono stati picchiati e spinti a terra dal service e persino aggrediti con violenza dal pubblico del Pd, e il presidente della Regione Lazio li ha insultati definendoli dei ‘malati psichiatrici'”, continua la nota. “Alcuni manifestanti, con cartelli – afferma ancora Caporale – sono riusciti ad arrivare fin sopra il palco urlando una serie di slogan: ‘Regione, cacciatori e vaticano a braccetto, per l’ambiente, per gli animali e per l’ecosistema nessun rispetto’. ‘La natura e gli animali non si toccano'”.

Zingaretti, commenta, “si candida alla guida del Pd scegliendo di scavalcare a destra Salvini, la Meloni e Berlusconi con un drammatico e pericoloso regalo al Vaticano, ai cementificatori, ai cacciatori e a gli agricoltori. Con un solo colpo – spiega – un emendamento alla legge n. 55/18 ‘Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale’, ha aperto la caccia di selezione nelle aree protette del Lazio, modificando la Legge 29/97; ha concesso la possibilità di costruire edilizia libera nelle aree protette con il principio del silenzio assenso e di realizzare i Pua (Piani di utilizzazione aziendale) in deroga ai piani di assetto dei Parchi stessi, con conseguenti possibilità di sviluppo agricolo, anche quello più spregiudicato e contro la biodiversità. Questi provvedimenti sono in contrasto con la Legge Quadro sulle Aree Protette 394/91, tuttora vigente, a tutela dei parchi. Zingaretti ha smantellato anni di tutela dei parchi e della fauna selvatica”. Se “questo è il nuovo che avanza – conclude Caporale – è chiaro che la sinistra non ha un futuro”.