Dall’ambientazione “balneare” della prima al Civico di Castello a una lettura quasi filologica pensata per la trasferta newyorchese. Il divertente pastiche musicale di Lorenzo Da Ponte, L’Ape musicale, ha debuttato ieri sera al Teatro Lirico di Cagliari nel nuovo allestimento. Lunghi applausi da parte del pubblico che ha scelto di sfidare il maltempo incuriosito dall’opera del librettista mozartiano che parte per gli Stati Uniti, nella terra che lo ha accolto come fine di uomo di cultura.

Applausi anche a scena aperta per l’affiatato cast di giovani cantanti, Salome Jicia, che ha affrontato con arte e brio il ruolo della futura diva Maria Malibran e, nell’affascinante gioco delle parti, Pier Luigi Dilengite, Daniele Terenzi, Patrick Kabongo, Vassilis Kavayas. Coro e Orchestra del Teatro Lirico sotto la sapiente guida da Donato Renzetti hanno saputo disegnare le atmosfere di questo viaggio alla scoperta del melodramma in America grazie al librettista veneziano.

L’opera, della quale giunge a noi soltanto il libretto, è stata ricostruita dal musicologo Francesco Zimei su commissione del Teatro Lirico. Il regista Davide Garattini Raimondi ha scelto di ricreare idealmente con abiti d’epoca le atmosfere newyorchesi dei primi decenni dell’800 e l’originale messinscena dapontiana, sfruttando anche le caratteristiche della Rotunda della Columbia University di New York, dove l’opera è attesissima il 15 e 17 ottobre, assieme a Coro e Orchestra del Lirico di Cagliari, a 188 anni dalla rappresentazione al Park Theatre. Un raffinato meccanismo metateatrale permette di avventurarsi dietro le quinte dell'”operina” tra l’arrivo della compagnia di canto e l’elaborazione dell’ipotetico canovaccio in cui inserire fortunate arie e duetti del repertorio degli artisti. Una preziosa antologia rossiniana che si inserisce non casualmente nelle celebrazioni per i 150 anni dalla morte del grande pesarese e si intreccia con pagine di Cimarosa, Salieri o l’irlandese Kelly.