Per lasciare i conti della sanità in ordine, la Giunta Pigliaru ridurrà la spesa negli altri settori compresi nel bilancio della Regione.

Questa, in sintesi, la posizione dei Riformatori sardi dopo che nei giorni scorsi l’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, ha annunciato il ripianamento totale del disavanzo attraverso l’assestamento, già approvato dall’Esecitivo, e la finanziaria 2019 dove è in programma lo stanziamento della cifra restante fino ai 681 milioni di buco totale. Secondo il direttore del Centro studi, Franco Meloni, “la Giunta dei professori universitari e degli economisti ha presentato un disegno di legge (l’assestamento di bilancio, ancora non approvato dall’Aula, ndr) che propone di accendere un mutuo per i primi 266 milioni, mentre predispone un piano di rientro per i restanti 415 milioni”. Ovviamente, sostiene, “il piano di rientro prevede maggiori sacrifici nel 2019, quando Pigliaru, Paci e soci saranno tornati nelle loro Aule universitarie, lasciando i sardi nelle sabbie mobili. Chi vincerà le elezioni a febbraio si troverà dentro una vera Caporetto nelle prestazioni e nei conti della sanità sarda”.

Il consigliere regionale Michele Cossa ha parlato di “visione fantasiosa presentata da Paci che dice che risanerà i conti della sanità. E’ falso, lui farà un mutuo che i sardi pagheranno nei prossimi 25 anni: nel frattempo la sanità sarda raggiunge picchi di inefficienza mai riscontrati prima”. Un dato su tutti: “In Sardegna ci si ammala meno di tumore ma si muore di più, ciò significa che la diagnosi non è precoce e che la cura diventa inefficace, una cosa impensabile considerato quanto costa oggi la sanità in Sardegna”. Tutti motivi per cui martedì 16, per la discussione in Aula sulla mozione di sfiducia contro l’assessore Arru, “ci aspettiamo che tutte le forze politiche che contestano questo disastro si esprimano per le dimissioni”. Secondo Melis, infine, “dal punto di vista economico la gestione della sanità sarda è un disastro”. Quanto alle cure dei tumori, “i manager della sanità hanno preferito fare convenzioni con qualche ospedale privato, creando il Mater Olbia, con il solo scopo di far venire medici dal Continente”.