“Questa è la prova di quanto sempre sostenuto dalla Filt Cgil, e cioè la necessità di convincere la compagnia a non abbandonare i voli domestici da e per la Sardegna”. E’ la posizione del segretario Arnaldo Boeddu, dopo la fuoriuscita da Air Italy di tre manager, Massimo Crippa, Andrea Adorno e Marco Picardi. Un ‘terremoto’ figlio, dice il sindacalista, dei “pessimi risultati ottenuti nelle rotte a lungo raggio”.
“Sviluppare le rotte a medio raggio ed iniziare a competere con quelle a lungo raggio – spiega infatti Boeddu – non deve comportare, nella maniera più assoluta, l’abbandono del mercato domestico”. “Sembra poi che Air Italy – rende noto il segretario della Fit – stia pensando di non partecipare neppure per le rotte della Ct1 dallo scalo gallurese di Olbia, questo sarebbe davvero troppo da dover digerire: non solo in questo modo si metterebbero a rischio ulteriori posti di lavoro ma verrebbero meno quelle risorse economiche che, in qualche modo, hanno consentito alla compagnia di arginare le perdite di questi primi sei mesi”.
Così, suggerisce Boeddu, “la compagnia al posto di intestardirsi a trasferire a Milano Malpensa 51 lavoratori che potrebbero benissimo continuare a lavorare ad Olbia, farebbe bene a concentrarsi a sviluppare il proprio network internazionale e nel contempo studiare una offerta competitiva per aggiudicarsi i bandi in continuità territoriale dai tre scali sardi”.