E’ sempre emergenza diabete in Sardegna, dove risiedono 86.223 diabetici su una popolazione di 1,658 milioni.
Sono circa 120 i nuovi casi all’anno in età 0-14 anni, il 27,3% non si controlla, il 16% dei diabetici ha complicanze, il 9,8% ha subito amputazioni con elevati costi sociali per le famiglie. Il 6,7% dei bambini tra gli 8 e 9 anni è obeso. Sono i dati forniti dall’Adig sarda (Associazione per il Diabete Infantile Giovanile) che ha inviato una lettera aperta all’assessore della Sanità, Luigi Arru, per evidenziare l’assenza del Servizio Sanitario regionale nella somministrazione dei farmaci ai malati cronici nelle scuole primarie, effettuata per il 57,8% dai genitori, per il 42,1% dagli insegnanti e per il restante 5,9% dalle Asl.
“Abbiamo preso atto – scrive il presidente regionale dell’Adig Antonio Cabras – che nella seduta della Conferenza Stato-Regioni del 6 dicembre 2012 è stato sancito l’Accordo n.233/CRS sul documento recante Piano nazionale sulla malattia diabetica e ne propone il recepimento in ambito regionale. Preso atto che la Giunta della Regione Sardegna ha deliberato l’Accordo, stipulato ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo del 28.8.1997 tra Governo, Regioni e Provincie Autonome, ci chiediamo come mai non sia ancora stato steso un documento operativo in materia diabetologica regionale (Piano di Diabetologia). Preso atto che la sua Consulta – prosegue Cabras nella lettera all’assessore Arru – non ha elaborato nessuna proposta resa pubblica, ci permettiamo come organizzazione dei pazienti con diabete Adig Sarda, al fine di coadiuvare il suo lavoro, di darle alcune indicazioni e suggerimenti utili affinché si possa avviare il Piano di Diabetologia Regionale per dare finalmente risposte confacenti ai diabetici”. Suggerimenti che riguardano istituzione di servizi, assunzione di personale, aggiornamento del personale, materiale sanitario, attrezzature e metodologia di lavoro.