La politica sarda si mobilita contro gli aumenti delle tariffe per il trasporto merci sui traghetti Tirrenia. Ieri il leader di Unidos, Mauro Pili, e oggi il coordinatore regionale e deputato di forza Italia, Ugo Cappellacci, hanno alzato la voce sull’incremento dei costi per gli autotrasportatori, che, secondo i loro calcoli, potrebbero pagare sino al 40%-50% in più. Cappellacci, inoltre, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione alla Camera ai ministri dei Trasporti, Danilo Toninelli, e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio.
“Dall’1 novembre sono pronti aumenti sulle merci tra il 25 e il 40% sulle principali rotte da e per la Sardegna – attacca Pili – A subirne l’effetto saranno gli autotrasportatori sardi che vedranno incrementati ulteriormente i costi del trasporto. Il costo di un rimorchio passerà in media dagli attuali 340 euro a quasi 450. L’effetto sarà devastante per l’intera economia della Sardegna e soprattutto per quegli operatori che avevano già stipulato contratti a medio termine e che saranno costretti a fermare i propri mezzi per evitare di subire un tracollo senza precedenti”.
“Altro che nave Diciotti, così sequestrano un’intera isola e tutto il popolo sardo – incalza Cappellacci – nell’interrogazione chiedo al governo che gli aumenti vengano sospesi, che sia tagliato il contributo pubblico alla compagnia e che si stracci una convenzione che costa ogni anno 73 milioni di euro di soldi dei cittadini e che è un cappio che strangola la nostra Isola. L’aumento delle tariffe, che supera il 50%, pone a rischio fallimento le società di autotrasporto sarde, che da un lato non possono sostenere tali costi e dall’altro subirebbero l’invasione delle imprese siciliane che hanno già saturato i posti disponibili a prezzi nettamente inferiori sulla navi Grimaldi”.