Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee Pierluigi Caria, l’indipendentista nuorese di 33 anni, finito al centro di un’inchiesta della Dda di Cagliari sui Foreign Fighter, per aver combattuto, secondo l’accusa, con una milizia curda. Questo l’esito dell’interrogatorio di garanzia del Gip del tribunale di Nuoro Mauro Pusceddu, nei confronti di Pierluigi Caria.
“E’ vero sono stato in Siria perché interessato ai popoli oppressi come i curdi – ha detto Caria davanti al giudice – ho partecipato agli incontri dell’International Freedon Battallion (Ifb) e dell’Yekinegen Paraspina Gel (Ypg), due organizzazioni che da anni stanno fronteggiando i terroristi dell’Isis e mi sono ritrovato nei campi di battaglia contro l’Isis. Ma voglio precisare che l’Ygp, che condivide col Pkk (inserito dal Consiglio degli Stati europei nell’elenco delle organizzazioni terroristiche, ndr) la medesima ideologia, mantiene una separazione strutturale e operativa”. Secondo il Pm Danilo Tronci, l’Ypg sarebbe riconducibile al Pkk, da qui il sequestro del passaporto a Caria nel giorno in cui era pronto per ripartire per la Siria. Ieri il Gip del Tribunale di Cagliari ha convalidato la misura, come richiesto dal Pm, e delegato il Gip di Nuoro per l’interrogatorio di garanzia, per via della residenza di Caria.
“L’assunto accusatorio del Pm – ha spiegato all’ANSA il difensore di Caria, Gianfranco Sollai – si basa sulla riconducibilità dell’Ypg al Pkk, riconducibilità desunta sulla base delle intercettazioni telefoniche in cui Caria parlava con un suo amico. Ma su questo punto di fronte al giudice il mio cliente ha precisato che faceva considerazioni semplificate senza alcuna pretesa di chiarire i termini politici e operativi delle complesse tematiche”.