Il gup del Tribunale di Caltanissetta Graziella Luparello, all’udienza preliminare sul depistaggio nelle indagini per la strage Borsellino che coinvolge tre poliziotti accusati di concorso in calunnia dalla Procura, ha ammesso come parti civile i familiari del magistrato assassinato in via via D’Amelio: Fiammetta, Lucia e Manfredi, nonché Salvatore, fratello del magistrato, e i figli di Adele, l’altra sorella di Paolo Borsellino. Per la Procura i poliziotti avrebbero creato ad arte il falso pentito Vincenzo Scarantino.
Anche alcuni dei mafiosi accusati e condannati ingiustamente della strage hanno avanzato la richiesta di costituirsi parte civile: Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina, Gaetano Murana, Gaetano Scotto e Natale Gambino. I mafiosi hanno pure citato in giudizio come responsabile civile la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno: a loro chiedono un risarcimento di 50 milioni di euro.