“Come atto di reale, concreta e reciproca collaborazione, Air Italy sospenda il trasferimento dei 51 lavoratori da Olbia a Malpensa per favorire il proficuo confronto al Ministero dello Sviluppo economico”.
È il punto centrale del documento sottoscritto da tutte le forze politiche, istituzionali, sociali, economiche e culturali di Olbia e della Gallura. La firma è avvenuta al termine del Consiglio comunale aperto, convocato appositamente per fare fronte comune contro quello che il territorio considera “uno scippo di Malpensa e della Regione Lombardia ai danni di una Regione più povera, un clamoroso caso di delocalizzazione da un territorio più povero a uno con ben altre risorse”. Così parlamentari, assessori e consiglieri regionali, sindaci, associazioni datoriali e, soprattutto, i rappresentanti sindacali dei lavoratori, hanno approvato un ordine del giorno in cui chiedono “a tutti i rappresentanti politici della Sardegna di coinvolgere le forze politiche di appartenenza affinché sostengano con determinazione la vertenza Air Italy, attualmente pendente presso il Mise”. In particolare, ai deputati e ai senatori eletti nell’Isola viene sollecitato di “richiedere urgentemente la nuova convocazione del tavolo di crisi in sede ministeriale, alla presenza del ministro e dei rappresentanti del governo”. Analogo appello è rivolto alle associazioni di categoria e ai sindacati, cui è richiesto di “coinvolgere attivamente le proprie strutture, a tutti i livelli, affinché sostengano la vertenza”.
“Il governo si faccia carico di una vertenza che per Olbia e la Gallura è fondamentale quanto quella dell’Ilva per Taranto”. Così i sindacati durante il Consiglio comunale straordinario sulla vertenza Air Italy, paventando nuovi trasferimenti: “In ottobre – dicono – la stessa trafila toccherà ad altri 40 lavoratori del personale di volo. E noi siamo pronti a scioperare ancora”. Alcuni dipendenti, compreso uno dei 51 che saranno trasferiti dall’ 1 ottobre, chiedono una sospensiva: “ci si sieda a un tavolo e l’azienda sia disponibile al dialogo”, è la proposta. Giuseppe Fasolino, consigliere regionale e sindaco di Golfo Aranci, lancia la sfida: “La Gallura si fermi per un giorno e faccia sentire con forza la sua voce”. Alla riunione a Poltu Quadu hanno preso parte il sindaco Settimo Nizzi e gli amministratori olbiesi, gli assessori regionali Carlo Careddu e Pierluigi Caria, i parlamentari Cinquestelle Nardo Marino ed Elvira Evangelista, i consiglieri regionali Giuseppe Fasolino, Giuseppe Meloni, Pierfranco Zanchetta, Giovanni Satta e diversi sindaci del territorio.