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“Non esiste per la Regione interlocutore diverso dall’Associazione regionale allevatori della Sardegna (Aras)”. Così l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, replica alle dichiarazioni del Collegio dei liquidatori dell’associazione. “Preso atto della situazione che si è venuta a creare – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – chiediamo ai Commissari liquidatori sociali di dimettersi e di procedere, secondo le norme, per facilitare la nomina di un nuovo Commissario di garanzia. La Giunta e il Consiglio regionale infatti sono impegnati perché si raggiungano gli obiettivi previsti dalla legge 3 del 2009, come da mandato ricevuto dall’Aula di via Roma, che puntano a garantire i posti di lavoro e l’assistenza tecnica al settore zootecnico isolano.

L’Associazione, avendo ancora personalità giuridica, seppur in liquidazione (ai sensi del DPR n. 361/2000 e dell’art. 27 del Codice civile) e avendo una convenzione con la Regione per le prestazioni da svolgere nelle aziende fino al 2020, ha il compito di garantire gli impegni con gli allevatori e di rendicontarne le attività (anche pregresse negli anni), così da avviare il trasferimento delle risorse dall’Agenzia Laore Sardegna ad Aras e quindi verso i lavoratori”. Il titolare dell’Agricoltura ha invitato, anche oggi, il Collegio dei liquidatori sociali, dopo la prima comunicazione dell’8 agosto con protocollo n. 13092, affinché siano predisposti e inviati quanto prima i materiali integrativi richiesti poche settimane fa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per dare seguito alle valutazioni ministeriali sul futuro dei dipendenti dell’Aras.

 

Aras, sciopero ad oltranza: “Noi senza stipendio, ma ci risulta che i liquidatori siano ben pagati”