Si aprono retroscena inquietanti che riguardano l’incidente mortale di ieri pomeriggio che ha coinvolto due auto alla periferia di Olbia, nel quale è deceduto un imprenditore di 67 anni,originario di Palermo, ma da anni residente in città. “Appariva strana la prima versione dei fatti, la morte per uno scontro frontale. Il corpo dell’uomo non era all’interno dell’auto dove sarebbe dovuto essere se fosse morto per i traumi riportati, ma disteso sulla strada, coperto da un telo, e non c’era sangue”.

L’incidente accade nel pomeriggio sulla Statale 127 Settentrionale, in località Mannazzu, a 3 km da Olbia. “Il paziente è grave, viene chiamato il 118 che allerta l’elicottero che si trova nella base di Olbia, a pochi km dal punto dell’incidente. Dopo 30 minuti avvisano di bloccare la strada per atterraggio. Tutto pronto, salvo che l’elicottero comunica che non vede il luogo e in effetti lo vedono sorvolare la zona di Monte Pino. Un barelliere accende un fumogeno per segnalare la posizione ma niente da fare elicottero fa un giro e se ne va”. Sono le dichiarazioni choccanti del leader di Unidos Mauro Pili su quello che sembrava uno scontro frontale con un morto,come purtroppo accade troppo spesso in Sardegna. Pili sostiene che ci sono “decine e decine di testimoni, dai Vigili del fuoco alle due unità base della Croce bianca. +Sconcerto generalizzato, 40 minuti dopo l’incidente, 38 per la precisione, a tre km da Olbia, arriva l’ambulanza medicalizzata”, ma il 67enne nel frattempo peggiora. “Siamo in una situazione incredibile, nell’era del Gps non si trova un punto su una Strada Satale. Il paziente, purtroppo, era grave ed è deceduto nonostante i tentativi di rianimarlo con cicli ripetuti di RCP (Rianimazione cardio polmonare). Non aggiungo altro, ma non prendete in giro i Sardi”, conclude Pili.