paolo-fresu-festeggia-il-trentesimo-time-in-jazz

“Quello dei migranti è un problema complesso, ma sull’uomo non si può discutere: va aiutato, è la legge del mare, in base alla quale nessuna nave o imbarcazione può ignorare qualcuno che si trovi in una situazione di difficoltà. Bisogna scindere l’argomento politico (una soluzione va trovata) dall’aiuto in sé e per sé, fa parte del rispetto dell’essere umano”.

A dirlo è Paolo Fresu, trombettista jazz impegnato in questi giorni nell’organizzazione della manifestazione Il jazz italiano per le terre del sisma, in programma da domani al 2 settembre. Nelle settimane scorse, l’artista sardo è salito nel porto di Marsiglia anche sulla nave Aquarius, alla quale l’Italia aveva rifiutato l’attracco. Da allora la situazione non è molto cambiata.

“Ho capito tante cose salendo a bordo. E non c’è necessità di andare a ripensare la nostra storia, con l’immigrazione che ci ha visti protagonisti ai primi del ‘900. Qualunque essere umano, se in difficoltà, va aiutato: se non lo si fa, è un crimine e si passa dalla ragione al torto. E bisogna vergognarsi”.