“La vicenda della spiaggia di Cala Spinosa in Sardegna, a Santa Teresa di Gallura, raggiungibile da una strada chiusa da un privato che pretendeva 3 euro per poterla percorrere, ripropone il tema del libero accesso al mare. Nel caso specifico bene ha fatto la Capitaneria di Porto che giustamente è tempestivamente intervenuta sospendendo la riscossione di un specie di pedaggio non autorizzato e restituendo il diritto di tutti di raggiungere il mare attraverso un sentiero da sempre noto e a tale scopo utilizzato”. Lo afferma con una nota il WWf Italia in merito alla vicenda del pedaggio chiesto dal titolare di un chiosco proprietario del terreno su cui passa il sentiero che consente l’accesso alla spiaggia.
“Il mare a pagamento è l’ultima spiaggia della gestione arbitraria e disinvolta dei beni indisponibili dello Stato, così come la chiusura di servitù di passaggio pubbliche, anche per ragioni di sicurezza – ha detto Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia – . E’ bene ricordare che Capo Testa, e di conseguenza Cala Spinosa, è vincolato dalla normativa nazionale sul paesaggio e da quella regionale che ne prevede la conservazione integrale, da una direttiva comunitaria di Rete Natura 2000 e, a mare, dall’Area Marina Protetta di Capo Testa e Punta Falcone di recente istituzione.
Sempre a Cala Spinosa, due anni fa, si rischio’ la realizzazione di un pontile di 12 metri, e la concessione di uno specchio acqueo di 7 mila metri quadri per ormeggi, in pieno contrasto con il piano di gestione del Sic che non prevede la realizzazione di approdi per la nautica. Già allora il WWF denunciò il tentativo di aggressione di uno dei luoghi più fragili e belli della Gallura, un habitat super tutelato anche dall’Europa con Rete natura 2000. In Sardegna, come in altre regioni italiane , esistono spiagge a numero chiuso dove è previsto un ticket di ingresso ma per motivi ben diversi, ovvero controllare o ridurre la pressione dei visitatori dove la natura va protetta.
“E’ il caso dell’Oasi di Bidderosa, dove gli accessi da terra sono regolamentati dal piano di gestione della riserva e si pagano 12 euro ad automobile e 1 euro a persona e dove possono entrare al massimo 140 vetture al giorno o a Punta Molentis a Villasimius, che fa parte dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara. Auspichiamo – conclude la Presidente WWF Italia – che le autorità competenti e l’ente locale facciano chiarezza sulla vicenda”.