È attesa entro la fine della settimana la sentenza della Corte Federale d’appello chiamata a pronunciarsi sul caso del trequartista del Cagliari Joao Pedro, condannato in primo grado a sei mesi di squalifica dopo gli esiti positivi del controllo antidoping dello scorso campionato. Questa mattina, in seguito al ricorso della Procura, che aveva chiesto quattro anni di stop, si è svolta a Roma l’udienza.
E i legali delle parti hanno ripercorso la vicenda cominciata dalle analisi post partita della gara tra Sassuolo e Cagliari: il controllo aveva evidenziato la presenza di tracce di diuretico proibito. Da lì era partito il deferimento e la sospensione del giocatore brasiliano. La tesi difensiva di Joao Pedro è stata chiara dall’inizio: assunzione accidentale e involontaria per contaminazione di integratori prescritti da uno specialista brasiliano.
La Procura aveva chiesto una pena pesante, 4 anni, ma la sentenza era stata più clemente: sei mesi di stop. Proprio in questi giorni Joao Pedro, in base ai regolamenti, potrebbe nuovamente allenarsi con i compagni in attesa della fine della squalifica. Nel frattempo il giocatore si è preparato da solo, a Cagliari, mentre la squadra era in ritiro ad Aritzo e Pejo.
Oggi l’udienza in appello: il giocatore era accompagnato dall’amministratore delegato Carlo Catte e dal responsabile della comunicazione del Cagliari calcio, Alessandro Steri. Presente in aula anche il procuratore del trequartista Marco Piccioli. La decisione del tribunale potrebbe arrivare già venerdì prossimo, 3 agosto.