Chiara Obino non ce l’ha fatta: si è tuffata alle 10.45 al largo di Geremeas, sul litorale del sud est della Sardegna, per tentare di battere il record mondiale di apnea in assetto costante con le pinne fissato a 86 metri. Sembrava andare tutto liscio, ma dalla barca, a oltre 79,6 metri, è arrivato l’ordine: sta risalendo, andatela a prendere.

E il primo tentativo si è concluso così: forse un problema di compensazione che, quando il bigliettino di 86 metri sembrava a portata di mano, l’ha indotta a fare marcia indietro e a pinneggiare per la risalita. Buone le condizioni in barca della apneista dentista di 42 anni che nel 2016 aveva conquistato a Ustica il primato mondiale. È stata una giornata di contrattempi: l’assalto al primato sarebbe dovuto partire a Villasimius, ma le correnti non hanno reso possibile il tentativo. La gara si è spostata quindi a Geremeas: Obino ha svolto regolarmente tutti gli esercizi di preparazione.

Poi ha effettuato la capriola per calarsi negli abissi. In barca in un silenzio irreale mentre venivano scandite le misure di avvicinamento alla meta: dieci metri, venti metri e così via. Sino a oltre settanta metri quando è scattato il dietrofront. La gara, il trofeo Fabrizio Accorte, prevede altre due giornata utili per riprovarci. È Chiara è pronta a ritentare per riportare in Italia e in Sardegna un record che ora è in Ucraina e Slovenia.

“Ad un certo punto mi sono resa conto che il piattello di arrivo era lontano e ho deciso di tornare indietro anche se ero a sei metri dal record”. Così Chiara Obino spiega il suo tentativo di record mondiale di apnea in assetto costante questa mattina al largo di Geremeas.

“Ho fatto degli errori nella compensazione – ha detto – ma sono andata avanti perché non potevo sapere se i carichi (ndr di aria) erano andati bene. A un certo punto ho capito di non potercela fare. E ho commesso un altro errore nella risalita nel senso che avrei dovuto proseguire con la procedura prevista in origine”.

Obino spera di poterci riprovare: “Domani non è possibile – ha detto – ma aspettiamo il responso dei medici – è la prassi- per un nuovo tentativo domenica. La delusione è tanta perché speravo e pensavo di farcela: gli allenamenti erano andati molto bene. Ma non mollerò mai. Anche se io ho meno possibilità di chi dedica tutta la sua vita all’apnea”.