“L’aspirazione delle Regioni a statuto ordinario ad accrescere funzioni e ambiti di competenza deve essere ben distinta dalla specialità”.
Lo ha ribadito alla ministra degli Affari regionali, Erika Stefani, il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, e coordinatore dei presidenti delle Assemblee delle Autonomie a Statuto speciale, Gianfranco Ganau, oggi a Roma in occasione della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome. “Non c’è una contrapposizione tra regionalismo differenziato e rilancio della specialità – ha spiegato – si tratta però di obiettivi che si muovono su piani diversi”.
In particolare, ha sottolineato Ganau, “la specialità si fonda su ragioni storiche, identitarie, geografiche (quali l’insularità), strutturali ed economiche”. Il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda ha ricordato, poi, “l’ampio contributo che nel tempo hanno dato le autonomie speciali al perseguimento degli obiettivi del patto di stabilità e della solidarietà nazionale”, e ha assicurato “il pieno impegno da parte delle Regioni a Statuto speciale a lavorare per la riduzione del deficit dello Stato”, ma ha ribadito “il rifiuto ad ogni imposizione non concordata in tema di accantonamenti”.