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Una soluzione per rendere meno traumatico il passaggio dei malati oncologici dalla Nuova Casa di cura di Decimomannu – dove il reparto è stato chiuso alla fine del mese scorso – agli altri ospedali, consentendo una graduale presa in carico dei pazienti da parte dei nuovi medici fino alla fine dell’anno. Il tutto a spese della Regione con la collaborazione dell’Università di Cagliari.

E’ la proposta scaturita, su impulso dell’assessore alla Sanità, Luigi Arru, dall’incontro in Consiglio regionale tra il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra, i capigruppo, la proprietà della clinica privata, una rappresentanza dei malati oncologici e lo stesso Arru. La portavoce dei pazienti, Vanna Fenu, ha evidenziato i disagi psicologici, fisici e organizzativi a cui stanno andando incontro i malati che sono stati assegnati ad altri ospedali: a San Gavino, al Businco a Cagliari, a Carbonia e al Policlinico di Monserrato.

“La chiusura di Decimomannu è arrivata in un momento di particolare difficoltà dei reparti di oncologia degli ospedali pubblici, legate anche a carenza di personale accentuata dal periodo di ferie”, ha detto Fenu, che comunque ha chiesto la riapertura del reparto. Ma l’ad della Nuova Casa di Cura, Alberto Loi, ha spiegato che alla base della decisione di chiudere “c’è stata la constatazione dell’evoluzione travolgente della scienza oncologica e la conseguente impossibilità di adeguarsi alle nuove terapie”. La proposta di Arru è stata appoggiata da tutti i componenti del Consiglio regionale.