Sider Alloys e sindacati verso un accordo quadro che dovrà definire i criteri e le modalità di assunzione dei lavoratori a Portovesme, nel Sulcis, con particolare riferimento al bacino dell’ex Alcoa. E’ quanto emerge dalla riunione di oggi nel palazzo della Regione Sardegna alla quale hanno partecipato i sindacati confederali e di categoria, i rappresentanti di Sider Alloys e, per la Regione, il presidente Francesco Pigliaru, l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras e il responsabile del Piano Sulcis Tore Cherchi.
E’ possibile che la sottoscrizione dell’accordo sulle assunzioni venga sottoscritto già al prossimo tavolo convocato per mercoledì 18 luglio, alle 12. “Siamo soddisfatti che sia stato sancito l’impegno a definire un accordo tra sindacati e azienda, con il patrocinio della Regione, per condividere criteri prioritari”, ha detto il segretario generale della Cgil sarda, Michele Carrus, al termine del vertice in viale Trento.
“Apprezzo i nuovi toni del confronto con i sindacati – ha spiegato l’amministratore delegato di Sider Alloys, Giuseppe Mannina – è da un mese che abbiamo la titolarità di questa fabbrica e oggi ci si può veramente confrontare, ora lavoriamo ad una agenda per programmare incontri regolari”. Quanto all’opportunità di assumere dal bacino dell’ex Alcoa, “ci sarà da confrontarsi, credo ci siano state diverse interpretazioni, la priorità è sempre stata quella di portare l’azienda a produrre prima possibile ed assumere dei disoccupati incluso quelli dell’ex Alcoa”. Sulla ripartenza, “dipende dal tipo di revamping che dovrebbe ripartire già verso fine luglio”.
“Da oggi inizia ufficialmente un nuovo rapporto con l’azienda – ha detto Bruno Usai della Fiom – si spera che nei prossimi giorni le parti trovino accordi che mettano la vertenza sulla strada giusta”. “Siamo moderatamente soddisfatti – ha osservato Manolo Mureddu di Cisl metalmeccanici – si è riavviato un confronto costruttivo che confluirà in un ulteriore vertice nel quale si entrerà nel merito della definizione del bacino di riferimento da cui assumere i lavoratori fuoriusciti dal 2012. Per noi è fondamentale che siano ripresi con le condizioni del passato, quando operavano nella fabbrica”.