Fulmineo intervento del Comune di Carloforte in seguito all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti presentata domenica 8 luglio 2018 dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus riguardo la recinzione metallica con basamenti in cemento recentemente realizzata sulla punta della raccolta caletta della Bobba.
“I lavori sono abusivi, ed è stato comunicato al trasgressore (il proprietario di una prospiciente villa, residente in Provincia di Torino) l’avvio della procedura di rimozione e ripristino ambientale (nota Comune di Carloforte – Area tecnica prot. n. 6486 del 9 luglio 2018) – scrive in una nota il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – infatti, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari aveva già emesso formale parere negativo al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica (nota prot. n. 17799 del 29 ottobre 2012), ritualmente comunicato al richiedente (sempre il proprietario della prospiciente villa). Ovviamente non era stata quindi rilasciata la necessaria autorizzazione urbanistico-edilizia”.
“Non solo – prosegue la nota – non era stato acquisito il necessario parere positivo riguardo l’incidenza ambientale. Risulta solo il parere per opere in prossimità del demanio marittimo (art. 55 cod. nav.) emesso con nota Ufficio circ. marittimo di Carloforte n. 32/12 del 18 dicembre 2012. Nient’altro. La piccola caletta della Bobba appartiene al demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ.), è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993). Rientra, inoltre, nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola di San Pietro” (codice ITB040027), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali”.
“L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus esprime la profonda soddisfazione per i rapidi accertamenti e provvedimenti per il rispetto della legalità e dell’ambiente e segnalerà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari i lavori abusivi effettuati in area di conservazione integrale, sugli scogli, a due passi dal mare – e conclude – perché tali arroganti comportamenti finiscano definitivamente nel bidone del pessimo passato”.