Arriva in tribunale la polemica sui limiti ai camping decisi dal Consiglio regionale con le modifiche alla legge sul turismo che riporta dal 35% al 25% la possibilità di installazione di case mobili (mobil house) nelle strutture all’aria aperta. Faita FederCamping Sardegna, con il presidente Giuseppe Vacca, ha querelato il consigliere regionale dell’Upc, Pierfranco Zanchetta che, durante il suo intervento, ha parlato di “favelas fronte mare”.
Una definizione che ha fatto andare su tutte le furie la Faita che ritiene che “il termine ‘favelas’ comporti “un danno di immagine per le strutture regolarmente autorizzate”. Secondo l’associazione, infatti, con quella definizione si è data “un’immagine di illegalità e di precarietà urbanistica delle strutture sarde dell’aria aperta, pur sapendo essere tutte autorizzate e conformi ad ogni disposizione vigente e giudicate da molti tour operator tra le migliori in Italia”.
Faita ricorda, infatti, che “l’installazione delle strutture ricettive dell’aria aperta è consentita, come tutte le strutture alberghiere, dai piani regolatori comunali, dall’edilizia privata e da tutti gli uffici regionali di urbanistica, ambiente e tutela del paesaggio preposti all’esame dei progetti con conseguente rilascio delle relative autorizzazioni”.